Il Popolo della Famiglia sceglie la Sicilia

 

 
 
 
 

CATANIA – Al via la campagna per le nazionali del 2018 del Popolo della Famiglia movimento fondato l’11 marzo 2016 dal giornalista e scrittore Mario Adinolfi, Gianfranco Amato e Nicola Di Matteo e caratterizzato dai temi sul diritto alla vita, al NO all’eutanasia, al NO all’insegnamento gender nelle scuole, al NO alla liberalizzazione delle droghe e tutti i falsi miti di progresso che vengono imposti come “costume”.
“Questi NO – sottolinea Adinolfi – non sono un NO al progresso, ma è il contrario. Infatti vogliono imporre tutto ciò che è anti umano e anti valore; All’interno del PdF ci sono persone di tutte le età, razze e religioni, a significare che non tutto è perso, ma che la nostra coscienza sa che le fragili libertà occidentali in realtà sono catene”
Il Popolo della Famiglia ha scelto la Sicilia, dopo il successo ottenuto durante le scorse comunali ad Avola con l’11%, per programmare le azioni verso le nazionali 2018 alla presenza dei dirigenti rappresentanti delle nove città capoluogo siciliane, che insieme al Coordinatore nazionale, Nicola Di Matteo, si sono riuniti all’interno del Collegio Universitario d’Aragona di Catania.
Di Matteo ha sottolineato come “estrapolare una frase senza inserirla nel contesto è troppo facile e porta alla distruzione di chi l’ha affermata. Ma, non ci fermeranno, tutt’altro, insulti, provocazioni e l’essere sottovalutati sono forza per noi. Lo dimostra anche la reazione dei genitori del Ragusa Moleti di Palermo alla scelta sciagurata del dirigente scolastico. Non importa se voteranno il PdF, ma che hanno compreso che lo spirito della scuola pubblica italiana dev’essere laico e non ateo. Condividiamo la scelta di mandare provocatoriamente, ma con semplicità, i propri figli a scuola con il rosario, perché la gestione del potere dev’essere un servizio e non una sterile ed immotivata imposizione. Il PdF non parla di “credenti nei partiti”, ma di valori non negoziabili, e l’azione politica di rappresentanza dev’essere, da parte chi la sposa, autonoma e costruita su tutti i territori con l’aiuto di quelle persone di buona volontà”.
“Il disastro sociale che in Sicilia il nostro movimento dovrà affrontare è evidente se guardiamo due dati – ha illustrato Di Matteo – sono ben undici milioni i poveri censiti dall’ISTAT, di cui 5 milioni in stato di povertà assoluta e residenza nel Mezzogiorno d’Italia, così come la migrazione dei giovani siciliani sostenuti finanziariamente dai genitori, causa una vera e propria emorragia di risorse di competenze”.
“Il PdF è l’unica alternativa ai partiti e movimenti che promettono e, abbiamo visto non mantengono. Alcuni di noi sono politici, altri no, ma tutti abbiamo a cuore la battaglia antropologica, l’unica che potrà salvare la Sicilia e l’Italia. Nel programma del Popolo della Famiglia vi è l’attenzione alle specifiche esigenze di ogni regione al fine di restituire a quel milione e seicento novantuno mila famiglie in stato di povertà assoluta, e a quei due milioni e settecento trentaquattro mila famiglie in stato di povertà relativa, un posto prioritario nell’agenda politica”. conclude Nicola Di Matteo.

 

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