Il punto di vista di Danilo Ferrari

Il punto di vista di Danilo Ferrari
CATANIA – Danilo Ferrari non vi invita a leggere. Invita a leggervi, a leggerci. Punto di Vista non è un libro. Quelli che Danilo scrive trasmettendo con gli occhi, con ogni impulso elettrico di quel corpo che il suo straordinario cervello non può comandare, alla sua “voce”, a Mariastella Accolla, le sue emozioni sono grimaldelli.
Permettono di varcare la soglia di dimensioni considerate incomprensibili, distanti, “altro”, eppure così semplici. Danilo si è laurato, ha ottenuto il diritto di iscriversi all’Ordine dei Giornalisti, è diventato scrittore, è uno degli attori di Neon Teatro, uno dei protagonisti delle opere dirette da Monica Felloni perché si può, se si vuole. Lo insegna, lo dimostra.
Il suo è il Punto di Vista non di chi è disabile in un mondo di abili, ma di chi è abile in un mondo di chi vuole essere disabile.
Non esistono proprio le categorie, le contrapposizioni. Esistono soltanto i punti di vista, quelli che ci rendono uguali nelle diversità, essere senzienti che afferrano la vita, la osservano, la respirano, la percorrono come preferiscono, come possono,
“Ultimamente la vita mi ha strattonato, mi sento piacevolmente stordito”.
Ecco, basta aprire le pagine della sua nuova fatica letteraria edita da Neon Edizioni, quella che domani alle 9, sarà presentata nella Biblioteca Ursino Recupero della sua Catania, per cogliere il senso, per abbracciare il significato. Per leggerci.

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