Riceviamo e pubblichiamo.
Gent.mo Direttore,
Ricevo mandato dal mio assistito, sig. Santo Tomasello, di pretendere immediata rettifica relativamente a quanto pubblicato dalla Sua testata on line in data 3/4/2018 a firma della sig.ra Maugeri.
Debbo premettere che, a differenza di altri organi di stampa che hanno dato notizia delle vicende giudiziarie che riguardano il mio assistito, soggetto assolutamente privo di qualsiasi precedente giudiziario, il Suo giornale e la sig.ra Maugeri mostrano di avere avuto accesso agli atti del procedimento o, in ogni caso, di averne avuto notizie che esulano dal mero richiamo alla contestazione ed alla notizia del rinvio a giudizio disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, precisa il legale Salvatore Liotta.
Ciò implica che di tale conoscenza si sia fatto uso parziale e distorto sia nel testo dell’articolo e, soprattutto, nel titolo dello stesso.
Sarò più preciso.
Il TITOLO dell’articolo su Sicilia Network
L’articolo si presenta non corrispondente al vero sin dal titolo che recita. “Mafia, è un imprenditore “l’amico buono”. Rinviato a giudizio per associazione a delinquere, dopo le rivelazioni di un collaboratore.”
Gli errori sono palesi!
1. Il sig. Tomasello – così come alcuno degli altri coimputati – non è stato rinviato a giudizio per il reato di associazione a delinquere, né semplice né, meno che meno, di stampo mafioso. Reati a lui mai contestati! Anzi, mai contestati in alcun modo nel procedimento di cui si dà notizia.
2. Tomasello non è stato mai indicato, in nessun atto del processo, come “amico buono”. Con questo termine si indica il ruolo di un soggetto, apparentemente estraneo alla richiesta estortiva, che assume il ruolo di possibile intermediario tra la vittima della richiesta e l’autore della stessa, al fine concreto di consentire a quest’ultimo di acquisire agevolmente il profitto dell’estorsione, convincendo la vittima che pagare rappresenta il “male minore”. Il paradosso è che Tomasello è il soggetto che subisce la richiesta ed il furto del mezzo di lavoro, descritto nel capo d’imputazione, impiegato dalla ditta di Tomasello nei lavori di Centuripe.
3. Il collaboratore di giustizia che, secondo il titolo, sarebbe la fonte delle rivelazioni di responsabilità di Tomasello, per l’esattezza Barbagallo Ignazio, pur essendo stato più volte nel corso del procedimento, non ha mai accusato Tomasello di alcun illecito, definendolo soggetto “lavoratore” e mai partecipante ad alcuna associazione.
L’articolo: omissioni
Nel corpo dell’articolo la sig.ra Maugeri fa uso parziale e non corrispondente al vero delle dichiarazioni del Barbagallo:
1. Non è vero che egli “ebbe il ruolo dell’amico buono in altri ambiti estorsivi” per ragioni di una “militanza da sempre”, perché era in buoni rapporti con tutti gli ambienti criminali e portava clienti alla famiglia”; tutte queste asserzioni non corrispondono in alcun modo alle “carte” del processo e mai nessuna dichiarazione del Barbagallo indica Santo Tomasello come soggetto complice o coinvolto in attività illecite. Anzi!
2. Vero è, invece, che le accuse a Santo Tomasello sono fatte da chi, in epoca passata è stato socio del Tomasello in alcuni lavori pubblici e, proprio in quegli anni, acerrima controparte del sig. Tomasello in alcune controversie civili e penali concluse con la rimessione delle denunzie e con la stipula di un atto di transazione;
3. Altrettanto vero è che Barbagallo Ignazio, collaboratore di giustizia da molti anni e già ritenuto attendibile dall’autorità giudiziaria, definisce letteralmente Santo Tomasello come un “lavoratore che non è appartenente ad alcuna organizzazione “e, soprattutto, ha fortemente smentito quanto dichiarato dal denunciante, non fornendo alcuna conferma a quanto detto da chi ha fatto la denunzia contro Santo Tomasello.
Solo il dibattimento consentirà al sig. Santo Tomasello di dimostrare che le accuse del denunziante sono dettate motivi che nulla hanno a che fare con la mafia o con estorsioni.
Oggettiva circostanza è che proprio dalle pagine processuali e da quanto dichiarato dal collaborante citato nell’articolo emerge la chiara indicazione che Tomasello Santo sia un lavoratore ed uno che non ha mai fatto parte di organizzazioni mafiose ed uno che si è fatto conoscere e rispettare perché sa fare il suo lavoro.
Questo dice il collaborante di giustizia.
Sono certo che il tempo darà ragione al sig. Tomasello che mai, e dico mai, è stato mai incriminato per essere stato un mafioso.
La ringrazio per la disponibilità avuta nel ricevere quanto sopra esposto, certo che potrà essere data pubblicazione di quanto richiesto e chiudere, così, l’equivoco.
Cordialmente
Catania, 13/5/2018
Avv. Salvatore Liotta