Impresa è Donna: vince l’avvocato dello slow food Roberta Capizzi 

Impresa è Donna: vince l’avvocato dello slow food Roberta Capizzi 

di Anna Agata Mazzeo

CATANIA – Erano 14 le finaliste per la seconda edizione del premio “Impresa è Donna” organizzato da Terziario Donna Confcommercio Catania con il patrocinio del Comune di Catania e Città Metropolitana. L’evento è stato organizzato a Catania, in via Vela presso i locali del Ma dal gruppo Terziario Donna di Catania. Il gruppo presieduto da Matilde Cifali (imprenditrice) costituito da circa venti componenti ha presentato una rosa di 14 donne protagoniste di storie di successo, che sono riuscite a farsi un varco nel mondo dell’imprenditoria.

L’obiettivo del Gruppo Nazionale Terziario Donna è quello di ottenere un equilibrio di genere, fare rete, promuovere ricerche, seminari di studio, e momenti di confronto pubblico, oltre che creare iniziative volte allo sviluppo delle imprese nel territorio.

Le candidate al premio “Impresa è Donna” hanno raccontato la loro esperienza imprenditoriale attraverso un video proiettato di fronte alla giuria composta da Ausilia Boemi, giornalista; Giuseppe Condorelli, imprenditore; Rina Florulli, vicepresidente Nazionale Soroptimist; Ornella Laneri, presidente AIDDA Sicilia; Barbara Mirabella, assessore alla pubblica istruzione per il Comune di Catania; Andrea Passanisi presidente Coldiretti Catania e Viola Sorbello presidente Legambiente Catania.

La selezione è avvenuta seguendo i criteri dell’innovazione e dell’originalità, quindi nuove idee per prodotti e servizi, processi e modelli gestionali organizzativi, ma anche la capacità di conciliare impegno e creatività.

“Per noi hanno vinto tutte! Dietro ogni impresa c’è una storia di coraggio e determinazione, dietro ogni imprenditrice una donna, moglie, mamma che ha fatto della sua vita un capolavoro. Brave tutte!” dichiara soddisfatto ed emozionato il gruppo TD.

Al terzo posto è arrivata l’imprenditrice Luciana Cavalli, con la sua azienda Cavalli Calzature. Stilista catanese che lavora da tempo nel settore come artigiana, ha ristrutturato l’edificio di via della Mecca che negli anni 30 ospitava la fabbrica di calzature dei fratelli Gravagna riportandola in attività.

Al secondo posto le sorelle Sciacca. Maria Carmela e Angelica hanno rilevato la Libreria Prampolini, la più antica di Catania, ed introdotto “librolesto” il servizio a domicilio su Catania e provincia, e spedizioni in territori dove non sono presenti librerie fisiche. Un modello che vuole mettere al centro dell’attività il rapporto umano, il confronto e lo scambio.

Al primo posto Roberta Capizzi, la creatrice del ristorante “Me Cumpari Turiddu”. Avvocato pentito che, dopo brillanti esperienze a Milano e a Londra, è tornata a Catania e scommesso sulla ristorazione per offrire ospitalità ai commensali come accadeva un tempo con la porta aperta e la tavola sempre imbandita.

Dopo un momento di commozione Roberta Capizzi, ha tenuto a precisare che il premio è dedicato al padre che l’ha supportata in questi anni credendo in lei.  

“Da avvocato sono passata dalla difesa dei miei clienti alla difesa dello slow food. La mia difficoltà iniziale è stata acquisire credibilità, in prima battuta ho dovuto acquisire competenze, capire e studiare, l’impresa l’ho portata avanti con il supporto di mio Padre. Ho lasciato Milano dove facevo l’avvocato e ho seguito il cuore, son tornata per avviare questo progetto, un progetto giovane con 15 dipendenti di base che, diventano 22 con gli extra, un progetto di recupero della Sicilia di un tempo, sia per quanto concerne le ricette, sia per gli arredi, scegliendo uno stile vintage. L’armonia che abbiamo creato è in ogni dettaglio, dai pizzi e merletti alle sedie volutamente spaiate che ci riportano indietro a ricordare le grandi tavolate delle antiche famiglie numerose. Il progetto nasce e si sviluppa attorno a piccolissime produzioni, nessun intermediario sugli acquisti, ci riforniamo direttamente dai produttori. L’aspetto innovativo è che la cucina rimane aperta dalle 11.30 all’1 di notte. Offriamo un servizio internazionale che guarda al passato, quindi una cucina della nonna con una leggera rivisitazione, nell’ottica di selezionare prevalentemente prodotti che rischiano l’estinzione. Sono dell’idea che per andare incontro al futuro dobbiamo guardare al nostro passato e recuperare le tradizioni. Nasciamo nove anni fa, nessuno di noi apparteneva al mondo della ristorazione. Io sono avvocato e sono attorniata da una squadra di neofiti, persone che hanno acquisito una competenza strada sul campo. Reclutiamo persone giovani per formarle, abbiamo una squadra giovanissima ed io sono la più anziana (poco più di 30 anni), pochi i professionisti come lo chef stellato Gianluca Leocata insieme al responsabile di sala Giovanni La Rosa professionista. Antonio Mangiagli ex avvocato penalista, è oggi un cuoco che abbiamo formato noi, questo per dire che nella vita quando hai passione puoi essere e creare qualsiasi cosa.”

A conclusione dell’evento che, ha regalato tanta energia al pubblico intervenuto, è stato offerto un rinfresco allestito dagli alunni dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità  Alberghiera “Giovanni Falcone” di Giarre, grazie alla disponibilità della preside dottoressa Insanguine.

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