Incendio alla Zona industriale e la StM blocca la produzione

CATANIA – La scorsa notte i vigili del fuoco del Comando provinciale di Catania sono intervenuti per un incendio che ha interessato un impianto di selezione di rifiuti riutilizzabili (ditta Sicula trasporti srl), nella zona industriale di Catania.

L’incendio ha interessato la zona di stoccaggio esterna ai capannoni, coinvolgendo una macchina utilizzata per tritare il materiale legnoso. Alla prima squadra giunta sul posto, quella del Distaccamento Sud, si è aggiunta una seconda squadra inviata dalla Sede Centrale, con autobotti di rincalzo, autoscala e mezzi per il supporto logistico. Sul posto, sta ancora operando personale vigile del fuoco con diversi automezzi, per le operazioni di smassamento e minuto spegnimento.

Il forte vento che spirava ha spinto la nube di fumo nell’area dove insistono i locali produttivi e gli uffici del colosso della St Microelectronics, che per ragioni di sicurezza ha dovuto fermare la produzione, concentrando il personale in sala mensa.

Un fatto grave secondo il segretario della federazione provinciale Metalmeccanici della Ugl ed Rsu in STM, Angelo Mazzeo che, spiegando quanto raccontato dai suoi colleghi, punta il dito sulla mancanza di controlli proprio nella zona. “Insieme alla carenza di manutenzione di strade e illuminazione, alla mancanza di sicurezza e di acqua, ed al totale disinteresse nei confronti del sito industriale catanese, in questi anni abbiamo più volte denunciato la presenza di capannoni diventati nel tempo ricettacolo di immondizia di ogni genere. Sono passati due anni dal rogo di una struttura, dove vi erano sostanze di qualsiasi tipo, che provocò notevoli disagi e rischi, ma nonostante i nostri appelli la situazione è rimasta invariata”.

Anche Salvo Pogliese, candidato sindaco a Catania del centrodestra interviene sul degrado della zona industriale, “L’incendio alla zona industriale di Catania ha finito per causare addirittura lo stop alla produzione del sito di una multinazionale. Ancora una volta, l’incuria in cui versa tutta l’area si riflette pesantemente sulla città, mettendo fianco a rischio la sicurezza pubblica. Serve al più presto porre in essere un serio programma di riqualificazione dell’intero distretto, al di là delle passerelle ministeriali e dei proclami di facciata. Dei quali, sia detto con fermezza, i catanesi proprio non ne possono più.”

“Ennesimo incendio nella zona industriale di Catania. Un film già visto nel recente passato – dichiara Salvatore Tomarchio, presidente commissione comunale tributi – una situazione di estrema emergenza che evidenzia, se ancora mai fosse necessario, l’assoluto abbandono in cui versa un’area vasta quanto una cittadina di medie dimensioni che avrebbe bisogno di servizi ed infrastrutture adeguate, per affrontare la quotidianità e gli scenari di pericolo come questi, e non di altre promesse e conferenze dei servizi che si risolvono in un nulla di fatto. In tutto questo la zona industriale di Catania resta ancora senza un piano di manutenzione straordinario. In qualità di presidente della commissione comunale al Patrimonio, insieme al vice presidente Ersilia Saverino e agli altri componenti della commissione, da quasi due anni chiede al Sindaco Bianco di attivarsi, attraverso una forte sinergia tra pubblico e privato, per avviare quel progetto di interventi nel breve, medio e lungo periodo che nella zona industriale si aspetta da troppo tempo. Nessuno, tranne forse le istituzioni competenti, ha dimenticato il rogo che si verificò a giugno del 2016 all’interno di un’area privata della zona industriale. Ieri come oggi, in questa parte di Catania persistono interi ettari di terreno invasi dalle sterpaglie con la conseguenza che quello che si sta verificando ora, senza un piano di manutenzione straordinario, si potrebbe verificare ancora e ancora  in futuro. La visita del presidente del consiglio Paolo Gentiloni nella zona industriale di Catania doveva l’occasione giusta per far ripartire quella che per troppo tempo è stata un’area martoriata dai problemi e dai disagi di ogni tipo con gli imprenditori costretti a chiudere le aziende e trasferirsi in altri luoghi e in altre città.
Giorno dopo giorno la situazione nella zona industriale di Catania si fa sempre più critica. Gli interventi di quasi 130.000 euro, effettuati in passato, da parte dell’Irsap, per rispondere all’emergenza idrica, è stata solo una goccia in mezzo ad un mare di problemi. Da anni, in qualità di presidente della commissione al Patrimonio, insieme al vice presidente Ersilia Saverino e agli altri consiglieri comunali, denuncio il fatto che la zona industriale rischia la desertificazione commerciale a causa dei problemi con cui sono costretti a confrontarsi quotidianamente i tanti imprenditori che qui hanno deciso di investire. Aziende che devono garantire alti standard di manutenzione e sicurezza all’interno dei propri impianti ed edifici. Il problema principale è che, appena personale e merci escono fuori dai cancelli, bisogna fare i conti con marciapiedi impraticabili, strade piene di voragini e un impianto per il deflusso delle acque piovane ancora tutto da verificare”.

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