Indagine archiviata: non ci fu furto di energia elettrica


 
 
 
 

SANT’ALFIO – “E’ stata fatta luce sulla verità dei fatti. Sin da subito ho riferito in Consiglio la nostra buona fede ed estraneità dei fatti, oggi confermata prima dal pm poi dal gip. Spero, quindi, che non vi siano in futuro altre strumentalizzazioni politiche da parte di chi ha speculato in questa triste pagina della politica santalfiese in cambio di un po’ di notorietà personale”. A distanza di nove mesi dai fatti e dall’iscrizione nel registro degli indagati, il presidente del Consiglio comunale di Sant’Alfio, Renato Ferdinando Finocchiaro (nella foto), manifesta il proprio compiacimento per gli esiti positivi della vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto, finita con l’archiviazione avanzata dal pm Massimiliano Rossi e accolta dal Gip Flavia Panzano. Il pm Rossi ha chiesto l’archiviazione perchè “Non emergono elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio in relazione all’insussistenza dell’elemento psicologico del reato anche con riferimento all’estrema esiguità dell’onere a carico del Comune di Sant’Alfio che, peraltro aveva autorizzato la manifestazione e ne aveva assunto il patrocinio”.

Nel luglio della scorsa estate a Sant’Alfio, l’Associazione “Liberamente Sant’Alfio”, tra i cui soci ordinari c’era il presidente del Consiglio comunale Renato Ferdinando Finocchiaro, ha organizzato una nuova edizione della “Festa della birra”. Mentre la festa era in svolgimento giungeva ai carabinieri della locale Stazione una segnalazione secondo la quale gli organizzatori avrebbero effettuato un presunto allaccio abusivo per illuminare gli stand della kermesse. I carabinieri chiedevano l’intervento tecnico dell’Enel i cui operai confermavano che l’allaccio illegale non solo c’era, ma che aveva causato indirettamente un black-out di quasi un’ora sulla strada provinciale che attraversa la zona del monumentale “Castagno dei cento cavalli”.

I carabinieri, così, con l’accusa di furto di energia elettrica, in concorso e aggravato, con violenza sulle cose ai danni del Comune di Sant’Alfio denunciarono a piede libero i tre organizzatori dell’evento i quali subito e per iscritto, avevano respinto le accuse precisando che “la manifestazione era stata regolarmente autorizzata dal Comune di Sant’Alfio che ne ha dato il patrocinio; l’associazione che ha organizzato l’evento risultava composta da volontari e l’iniziativa era stata condotta senza scopo di lucro. In merito, poi, al presunto allaccio illegale era stato evidenziato che nell’autorizzazione rilasciata dal Comune non era specificato che potessero essere utilizzati gli impianti e le attrezzature di cui dispone la piazza, tra cui anche delle prese elettriche dell’impianto comunale per alimentare l’amplificazione e l’illuminazione degli stand”.

Secondo il difensore degli ex indagati, avvocato Mario Leotta: “I soci dell’associazione organizzatrice hanno ritenuto, in piena buona fede, che l’autorizzazione comprendesse anche l’uso dell’energia elettrica disponibile nella piazza. Infatti, la concessione del piazzale non escludeva l’uso della corrente elettrica e delle relative prese elettriche di servizio; a nulla rileva la circostanza che il provvedimento di concessione della piazza non prevedesse espressamente la possibilità di utilizzare la corrente disponibile nella stessa (del resto neanche lo vietava). Infatti, sia il pm. che il  gip hanno accolto in pieno le tesi difensive”. L’associazione organizzatrice la Festa della birra aveva annunciato che con il ricavato avrebbe acquistato materiali per le scuole di Sant’Alfio. La promessa venne mantenuta non appena iniziato l’anno scolastico.

Mario Pafumi

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