TRECASTAGNI – Il Dipartimento di Economia dell’Università di Catania organizza da diversi anni un ciclo itinerante di seminari che porta gli studenti dei corsi di laurea triennali di Economia ed Economia Aziendale a conoscere dal vivo le imprese del territorio più attive e presenti sui mercati esteri. L’iniziativa, dal titolo L’internazionalizzazione delle imprese e le lingue straniere, è organizzata ormai da sei anni dalla professoressa Veronica Benzo, docente di Lingua Francese, che nel corso di Economia Aziendale è anche responsabile del laboratorio sperimentale di assistenza didattica per supportare studenti e laureandi durante il loro percorso di studio.
Ieri, accompagnati dalla professoressa Benzo e dai docenti Rosario Faraci e Sonia Giaccone, gli studenti hanno visitato le Cantine Nicosia, l’azienda di Trecastagni fondata 120 anni fa e giunta alla quinta generazione di imprenditori familiari, che negli ultimi anni ha conosciuto una forte espansione sui mercati esteri, grazie anche a innovative strategie di marketing che hanno accompagnato una rinnovata offerta di vini biologici, biovegani e di qualità, molti dei quali premiati in concorsi internazionali e riconosciuti pure dal Gambero Rosso. Gli studenti hanno visitato la cantina di Trecastagni e poi si sono recati nella tenuta di Monte Gorna alle pendici dell’Etna dove l’azienda Nicosia coltiva i vitigni più pregiati che danno origine ad uve di qualità riconosciute all’interno dell’Etna DOC.
E’ proprio il vino dell’Etna che, grazie al riconoscimento della DOC, sta conoscendo una felice stagione di espansione sui mercati stranieri, dando la possibilità a molte aziende di farsi apprezzare all’estero, e offrendo ai giovani universitari una nuova prospettiva occupazionale: poter contribuire a far crescere le aziende del territorio, a condizione però di acquisire le competenze necessarie richieste dal mondo del lavoro oggi. Tra queste competenze ci sono sicuramente le lingue straniere, non solo l’Inglese, ma anche la lingua tedesca e francese, fondamentali per relazionarsi con i mercati esteri dove il “made in Sicily” è riconosciuto, apprezzato e ovviamente ricercatissimo.