“Io e Freddie” spiega l’Aids ai ragazzi dell’Istituto penale di Bicocca

“Io e Freddie” spiega l’Aids ai ragazzi dell’Istituto penale di Bicocca

Giornata molto particolare quella vissuta ieri dai giovani sotto custodia presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Bicocca.

Nell’attrezzatissima aula magna della struttura, una ventina di ragazzi, accompagnati da un folto gruppo di educatori e di insegnanti, hanno dapprima assistito alla proiezione del mediometraggio “Io e Freddie”, scritto e diretto dal giornalista catanese Francesco Santocono, per poi diventare parte attiva di uno straordinario confronto, dibattendo sui temi dell’HIV e delle patologie trasmissibili, con alcuni specialisti ed esperti del settore.

Il film, che lo scorso luglio ha conquistato il Premio Troisi per la migliore regia e che vede la partecipazione di attori straordinari come Alessandro Haber o Stella Egitto, ha offerto ai presenti la possibilità di affrontare la questione annosa dell’Aids, riportando alla luce i percorsi oscuri della pericolosissima malattia, inevitabilmente intrisi di condotte errate e di scarsa prevenzione, stimolandone una riflessione collettiva, che è subito sfociata in una raffica di domande verso i relatori.

Conclusa la proiezione, dopo l’accogliente benvenuto del direttore dell’Istituto, dott.ssa Letizia Belelli, e i saluti istituzionali dell’Assessore alla salute del Comune di Catania, dott. Giuseppe Arcidiacono, l’evento è proseguito con una serie di interventi che inquadrano la problematica delle malattie trasmissibili sono punti di vista diversificati.

Ad aprire la giornata è stata la dott.ssa Daniela Segreto, responsabile dell’ufficio speciale per la Comunicazione dell’Assessorato alla salute della regione siciliana, la quale ha sottolineato innanzitutto l’importanza della conoscenza e della consapevolezza come ingredienti essenziali per affrontare le malattie trasmissibili. Illustrando le numerose iniziative attivate negli ultimi anni dall’Assessorato in tema di HIV, alla fine della sua relazione, la dirigente ha anche distribuito ai ragazzi alcuni depliant sui giusti comportamenti da adottare per evitare di essere colpito dal virus.

L’intervento successivo ha visto la brillante lezione del Prof. Bruno Cacopardo, direttore dell’unità operativa di malattie infettive dell’Arnas Garibaldi, il quale, grazie ad un linguaggio diretto e ad alcuni esempi di facile comprensione, è riuscito nell’intento di coinvolgere i giovani in un dibattito divertente e costruttivo, finanche accompagnandoli per mano nei meandri assai complessi della ricerca.

Il direttore sanitario dell’Arnas Garibaldi, Giuseppe Giammanco, ha ricordato, immediatamente dopo Cacopardo, la necessità di attenersi totalmente alle regole dell’igiene, elencando una serie di elementi e circostanze che possono permettere al virus di aver vita facile all’interno del corpo umano. Interessante, a tal proposito, la domanda posta da uno dei ragazzi sulla pericolosità dei tatuaggi fai da te, pratica purtroppo molto diffusa all’interno dell’Istituto.

La relazione della dott.ssa Angela Fabiano, responsabile del servizio di psicologia dell’Arnas Garibaldi, ha poi aperto la questione delle implicazioni sociali ed emotive dell’AIDS, illustrando la lunga lista di ferite dell’anima che siffatta malattia è in grado di procurare a chi ne rimane colpito, nonché i rimedi per poterli superare.

Alla fine della giornata, dopo la piacevole tavola rotonda, Francesco Santocono ha voluto presentare ai ragazzi il protagonista del film, Gabriele Vitale, il quale ha invitato i ragazzi a seguire qualche disciplina artistica come rimedio per il loro reinserimento in società.

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