Istituto Lucia Mangano: dipendenti senza stipendio da tre mesi

S. AGATA LI BATTIATI – Incertezza per il presente, ma soprattutto per il futuro. I dipendenti dell’Istituto psicopedagogico “Lucia Mangano” sono comprensibilmente preoccupati. Prima la doccia gelata dell’inchiesta della Dia che ha scoperto un “buco” di 10 milioni di euro per cui sono indagati i vecchi amministratori (Corrado Labisi, la moglie e la figlia) poi l’arrivo di un amministratore giudiziale per sanare i debiti pregressi e, infine, l’acquisizione della struttura da parte di una nuova proprietà, ma da luglio ad oggi i 150 lavoratori non hanno avuto alcuna risposta sul piano di gestione e su possibili ripercussioni in termini di occupazione. “I lavoratori sono esasperati – evidenza il segretario provinciale della federazione Ugl sanità, Carmelo Urzì , nella foto, – per la mancanza di certezze sulla corresponsione degli stipendi, anche perché l’Azienda sanitaria provinciale ha già versato la liquidità relativa alla fornitura delle prestazioni in convenzione. Da più di un mese non abbiamo alcuna notizia dalla proprietà, nonostante una richiesta di incontro che sollecitiamo anche attraverso l’Ispettorato territoriale del lavoro per una convocazione delle parti nella speranza di poter avere i chiarimenti auspicati. Chiediamo quindi ai nuovi proprietari – conclude Urzì – di rompere il muro del silenzio ed aprire nell’immediato un confronto in sede sindacale, perché ci sono 150 persone che in primo luogo hanno diritto a ricevere la loro paga e, di conseguenza, avere contezza del presente e dei progetti futuri oltre al piano di gestione che, inevitabilmente, non potrà che essere argomento di discussione sindacale.”

Nel frattempo, l’ Istituto sta continuando ad operare a pieno regime, erogando servizi ai numerosi utenti accreditati, nonostante alcuni contraccolpi finanziari, come l’attivazione di un concordato in bianco che ha di fatto sbarrato la strada al pagamento del personale e dei fornitori. Intanto il commissario giudiziale ha predisposto un piano di rientro che i creditori dovranno approvare il 14 novembre prossimo.

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