“Kiss Against Cancer”. Una causa gentile contro i tumori

“Kiss Against Cancer”. Una causa gentile contro i tumori

di Gina Carapezza
Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Esperto in Psico – Oncologia

Intervista a Fotios Loupakis

Inizio l’anno come l’ho finito: convinta che la collettività, gli individui possano contribuire a ridurre la frequenza del cancro e sicura che non è mai troppo tardi per aiutare gli altri. La pensano così i soci fondatori di una nuovissima realtà: Kiss Against Cancer che hanno atteso il 2020 per costituire legalmente la loro associazione contro i tumori nata con lo scopo di trattare di “Ricerca, stili di vita, corretta informazione, educazione, passione, rabbia e sorrisi. Ma anche e soprattutto i baci…” poiché i baci, sostengono i fondatori dell’associazione, “sono le armi più forti che abbiamo contro il cancro.”

Decido di conoscere meglio i soci fondatori di Kiss curiosando prima nella pagina Facebook dedicata e in seguito raggiungendo telefonicamente il presidente dell’associazione, Fotios Loupakis, medico oncologo e ricercatore.

Entusiasmo, gioia di vivere, passione, grinta, determinazione, amore, si leggono tra le righe delle biografie dei sei protagonisti dell’associazione. Ognuno col proprio background ma con la stessa voglia di “avvicinare le persone a temi di interesse medico”, contribuendo a sconfiggere il cancro anche al di fuori dell’ambito ospedaliero dove alcuni di loro operano quotidianamente; ma anche esperienze personali di vita con la malattia, sono tra le motivazioni che hanno favorito la nascita di questa organizzazione solidale. 

Sentendo Loupakis sembra chiaro lo scopo profondo della loro iniziativa, unirsi contro il cancro tentando di offrire un taglio nuovo allo stile di comunicazione che si usa quando si affronta il tema tumori scongiurando anche il pericolo che se ne parli in maniera approssimativa, qualunquista o strumentalizzata. L’idea era di realizzare qualcosa che fosse più trasversale, prosegue Loupakis: “più circolare, che a 360° mettesse insieme i concetti di salute, inteso come stile di vita e prevenzione; rispetto dell’ambiente e approccio scientifico alle cose”. Esplicativo di tali propositi è stato il lancio della loro prima iniziativa, con la proposta di un vasetto di vetro contenente un delicato sapone all’olio d’oliva 100% eco-friendly. 

“Questi vasetti di vetro simbolicamente sono un esempio di materiale riciclabile 100%.  Su questo aspetto di circolarità insisterà tutta la comunicazione di kiss. Questa saponetta molto profumata fatta di olio di cocco e olio d’oliva al 100% e immersa in pezzettini di carta ottenuti da ritagli di riviste scientifiche che sono state triturate dopo averle lette. Nel cartellino che accompagna il vasetto si ricordano simbolicamente i tre capisaldi dell’associazione: life style (le proprietà dell’olio di oliva; l’igiene delle mani per evitare la trasmissione dei germi causa delle più comuni infezioni) la cura dell’ambiente (vetro e carta riciclabili) e il sostegno alla ricerca oncologica che simbolicamente è rappresentato dai ritagli delle riviste.” La convinzione alla base di Kiss, e si intuisce anche dalla scelta coloratissima della loro immagine social, è che tali temi possano essere affrontati anche in maniera “sorridente, amorevole e piacevole”. Adottare una comunicazione colorata, leggera, per andare incontro alle esigenze della gente, per ridurre il divario tra ricercatori e pazienti, tra scienza e gente comune. Persino il nome dell’associazione è nato per dimostrare vicinanza alle persone, non un acronimo ma la definizione di ciò che si vuole raggiungere: “Kiss nasce per abbracciare le persone che ci sostengono e quelle che hanno bisogno del nostro aiuto – chiarisce l’oncologo – le persone hanno bisogno di sentirsi coinvolte dalla ricerca, altrimenti preferiranno sostenere altro, impegnarsi in altre cause e io penso che la solidarietà sia un valore che abbiamo tutti in mente ma che non può tradursi in carità, elemosina, ma in qualcosa che ognuno si sente di dare perché ringrazia per qualcosa che sta ricevendo”. 

Formalmente l’associazione nasce il primo gennaio 2020, per cui la scelta dei progetti da realizzare e delle iniziative finanziarie da sostenere è in evoluzione ma sicuramente tra gli obiettivi futuri c’è anche la voglia di favorire il legame tra gli operatori sanitari e i pazienti coinvolgendo anche i familiari e le persone che sostengono Kiss. L’idea è di realizzare eventi culturali / ricreativi al di fuori dai luoghi di cura. Iniziative in cui le persone possano intrattenersi, dialogare, divertirsi. Incontri per facilitare la relazione medico – paziente, l’empatia, la reciproca comprensione oltre i contesti sanitari. 

Sono molto colpita dallo spirito con cui gli autori di Kiss si impegnano a ridurre l’incidenza dei tumori; lo trovo un esempio di come sia possibile dedicarsi a una professione esprimendo allo stesso tempo i propri valori più profondi producendo un impatto non solo sua propria qualità di vita ma anche sulla vita degli altri. A tal proposito vi lascio con la nota parabola dei tre muratori ma in cambio vi chiedo un kiss da donare con un like alla pagina Facebook dell’associazione e visitando il sito internet www.kissagainstcancer.org

Tre muratori in procinto di finire un lavoro furono sorpresi da un passante che domandò cosa stessero facendo. Il primo rispose: “Sto tirando su un muro”, il secondo ha spiegato che stava edificando una chiesa e il terzo: “Costruisco la casa del Signore”. Al di la del riferimento religioso, fa riflettere l’atteggiamento con cui ci approcciamo alle cose. In tutti e tre i casi si sarebbe portato a termine lo stesso risultato ma è chiaro che nel terzo caso il muratore interpreta il lavoro come una vocazione

Lasciatevi ispirare. 

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