La bellezza di insegnare a scoprire la bellezza

La bellezza di insegnare a scoprire la bellezza

GIARRE – Gli studenti, di qualsiasi età, sono più portati a proiettarsi verso il futuro piuttosto che incuriosirsi di conoscere il passato. Sono più affascinati da ciò che il mondo propone oltre i propri confini, non solo geografici, ovviamente, invece che scrutare e approfondire la conoscenza del “proprio” territorio in termini culturali e sociali. Un Pon ha dato l’opportunità al 1° Istituto Comprensivo “Giuseppe Russo” di Giarre di guardare più “dentro” che “fuori”, grazie all’appassionato e qualificato impegno di Mario Pafumi e Angela Arcidiacono, rispettivamente esperto e tutor.

Un lavoro di importante valore didattico, racchiuso in una pubblicazione gradevole, ricca di immagini e contenuti che esalta il risultato degli alunni della scuola secondaria di primo grado che hanno raggiunto gli obiettivi fissati nel progetto. Pafumi ha illustrato i contenuti della pubblicazione frutto della ricerca dei venti ragazzi partecipanti  che hanno realizzato rilievi e disegni orientati, schede tecniche e fotografie, ricerche bibliografiche su alcuni beni culturali Giarre come il “Pozzo di Ruggero” del 1200, che sorge nella frazione normanna giarrese di Santa Maria La Strada e i relativi santuario; la chiesa di Sant’Antonio alla Badia, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, alla quale era annesso un convento, con la “ruota dei Proietti” in cui venivano deposti i bambini illegittimi , curati dalle suore del Collegio di Maria, giunte proprio in quegli anni a Giarre e provenienti da Palermo; il duomo e le cripte di Sant’Agata e Sant’Isidoro, con lo studio e l’esame dei quadri e del grande organò “Fratelli Serassi”. Lavori interessanti contenuti nel libro presentato, contenente anche un piccolo vocabolario di termini dialettali ormai in disuso, per avvicinare i giovanissimi alla “lingua madre”, il siciliano. Particolarmente applaudite le letture di due leggende giarresi tratte da uno dei libri dello storico giarrese Gaetano Papa, “ Mastro Bartolo” a cura degli alunni Giulio Di Noto (3A) – Damiano Musumeci e Chiara Bastianini (3B); “L’incontro di Giacomo Barossi e Francesco Burrone con Sant’Isidoro, letta da Luigi Barbera (3B) e della poesia in lingua siciliana “Lu me quarteri” del poeta catanese Carlo Trovato, recitata da Beatrice Torrisi (3F). Il tutto nel rispetto del titolo del Pon “Alla scoperta della bellezza”.

La presentazione del progetto ha segnato, come ha sottolineato la dirigente del Primo comprensivo, Benedetta Scilipoti “il ritorno alla tanto attesa normalità, con la riapertura al pubblico, sia pure garantendo al massimo le precauzioni sanitarie ancora necessarie. Il nostro Istituto da sempre si distingue per un’offerta formativa amplissima che ha il dovere di far conoscere al territorio di cui è parte e con le componenti del quale collabora”. La ex dirigente dell’IC, Maria Novelli, ha evidenziato la valenza dei Pon, “che offre grandi possibilità di sviluppo delle idee didattiche e di potenziamento delle attività culturali ed educative quando un dirigente ha la fortuna di avere accanto docenti motivati e preparati. Gli allievi riescono ad ottenere inaspettati livelli di apprendimento e acquisiscono delle competenze e conoscenze in termini di crediti spendibili nel loro cammino scolastico. La ricaduta del lavoro del Pon presentato stasera ne è un esempio”. È seguita una vera e propria “lectio magistralis” di Pina Fazio, docente di Arte e Immagine, che ha illustrato la tematica dell’episodio evangelico della “Fuga in Egitto”, partendo da una scena di un film di Pier Paolo Pasolini, fino ad arrivare alla preziosissima tela di Alessandro Vasta, figlio del celebre Pietro Paolo Vasta, un olio su tela della seconda metà del 700, prima appartenente alla chiesa degli Agostiniani scalzi di Valverde (Chiesa del Convento di Giarre) e adesso custodita nel Duomo di Giarre, dove è posta nella navata sinistra del presbiterio (altare centrale), opera che da il nome al Pon.

La seconda parte della manifestazione, per la regia di Eugenia Maccarone, ha visto l’esibizione della pianista Anna Maria Gervasio, docente dell’Istituto, concertista e compositrice di musica elettronica, che ha incantato il pubblico con la delicata interpretazione di alcuni brani strettamente legati ai temi della presentazione del libro.  Particolarmente qualificato l’intervento conclusivo dell’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Giarre, Antonella Santonoceto, che ha avuto parole di grande elogio per l’importante lavoro svolto di cui ha apprezzato tutte le sfumature e per l’impeccabile organizzazione della serata. “Siamo orgogliosi delle nostre scuole e delle nostre grandi tradizioni scolastiche – ha detto la Santonoceto – per quanto ci è possibile siamo vicini alle scuole e cercheremo e impegnarci al massimo, come amministrazione, per fare in modo che possiamo soddisfarne ogni necessità. Mi congratulo con la dirigente e con i docenti di questo Primo istituto che è un esempio di altissima qualità didattica ed educativa”.

Daniele Lo Porto

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