La discarica di Motta S. Anastasia ha le gambe corte, che però portano lontano

La discarica di Motta S. Anastasia ha le gambe corte, che però portano lontano

Riceviamo e pubblichiamo.

La difesa d’ufficio da parte dell’avvocato Michele Ragonese, apparsa ieri su ‘La Sicilia’, a pag. IX, documenta tutta la fragilità della posizione di Oikos S.p.A. e la debolezza dell’affermazione secondo cui l’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2019 sarebbe corretta perché legittima era quella rilasciata nel 2009. La risposta alla domanda se l’AIA del 2009 è legittima verrà tratta dalla motivazione del Tribunale penale di Palermo che ha già condannato per corruzione il patron della Oikos a sei anni di reclusione ed a nove anni il funzionario regionale che tanta parte ha avuto nel rilascio di quella autorizzazione. Alla medesima domanda dovrà rispondere, nel gennaio del 2020, il TAR Catania in esito ad un poderoso contenzioso promosso dal Comune di Misterbianco.

Anche l’affermazione secondo cui il rilascio dell’AIA 981/2019 sarebbe avvenuto legittimamente in seno ad una regolare conferenza di servizi è facilmente smentita dalle stesse affermazioni riportate dal difensore della Oikos in quanto l’“insuperabile” rilievo formulato dall’ufficio tecnico del Comune di Motta è stato “superato” dalla Regione sulla base di documenti prodotti “dai responsabili della Oikos” fuori dalla conferenza di servizi e senza che i partecipanti alla medesima abbiano potuto esaminarli e controdedurre.

In altri termini l’Assessorato regionale ha rinnovato l’AIA 2009 senza conoscere il contenuto esatto di quella autorizzazione (della quale, infatti, non si fa menzione nel nuovo decreto) e sulla fiducia delle affermazioni di Oikos non consentendo agli altri enti partecipanti alla conferenza di servizi di interloquire, tra l’altro, su un punto fondamentale: l’esatto perimetro della discarica di Valanghe d’inverno. Anche il tentativo di contrattaccare immaginando inadempienze del Comune di Misterbianco è dimostrazione della debolezza delle tesi di Oikos.

Quanto affermato dall’avvocato è risibile e non risponde al vero non solo perché non ha senso paragonare delle piccole discariche emergenziali a quelle della Oikos che, negli anni, hanno abbancato milioni di tonnellate di rifiuti e che continuano a inquinare l’ambiente, ma soprattutto perché i siti cui egli si riferisce sono stati da anni bonificati, quello di Ricupelli con finanziamenti regionali e quello di Sieli-Ponterosa con fondi comunali.

Ribadisco che quello della Oikos e dell’Assessorato regionale è stato “un colpo di mano” maturato in pieno agosto quando si ritiene che l’attenzione sia meno vigile. Ma non si illudano. Noi non riduciamo l’attenzione su una questione che è essenziale per la nostra comunità e non cesseremo di rappresentare a tutte le Autorità competenti le mistificazioni, le bugie e gli illeciti che riguardano la discarica Oikos.

Nino Di Guardo, sindaco di Misterbianco

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *