La sanità si riorganizza per il dopo emergenza Covid 19

La sanità si riorganizza per il dopo emergenza Covid 19

CATANIA – Il sindaco della Città Metropolitana Salvo Pogliese ha presieduto la Conferenza dei 58 sindaci alla presenza dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e del direttore generale dell’ASP di Catania Maurizio Lanza per un confronto sull’opportunità, avanzata da alcuni primi cittadini, di creare un ospedale Covid nel territorio provinciale, quale struttura autonoma anziché reparti specializzati ma inseriti nei nosocomi. L’argomento posto alla base dell’incontro è frutto delle ipotesi del temuto riproporsi di rischi di contagio e la creazione di una rete sanitaria in grado di affrontare una nuova emergenza Covid, con la possibilità anche solo teorica di creare focolai contagiosi nelle strutture ospedaliere. Il sindaco metropolitano  Pogliese, dopo aver ringraziato per la partecipazione l’assessore Razza e il primo cittadino di Militello Val di Catania Giovanni Burtone, tra i promotori della riunione, ha espresso “sincera gratitudine a tutti i medici e al personale sanitario impegnato in questa emergenza, che hanno dimostrato di essere all’altezza sia dal punto di vista professionale sia umano.”I cittadini – ha aggiunto il sindaco dell’ente metropolitano – hanno reagito con senso civico alle direttive di contenimento, rimanendo a casa. Considerato che la Sicilia è la penultima regione d’Italia per mortalità a causa di Covid 19, ma che è anche debole da un punto di vista socio-economico, abbiamo sollecitato il governo nazionale e continuiamo a farlo a diversificare le riaperture di alcune attività, già dal prossimo 18 maggio, sempre nel rispetto delle norme di contenimento. Quanto alla questione dei plessi ospedalieri specializzati Covid, nei confronti del problema dobbiamo avere un atteggiamento attento, ma soprattutto tenere conto rigorosamente dei suggerimenti dei medici e degli esperti, a cui ci dobbiamo affidare come istituzioni per fare scelte politiche avvedute e fondate, in tempi rapidi e comunque prima dell’autunno”.

La sanità sicili“Il sistema sanitario territoriale siciliano deve essere perfettamente organizzato entro settembre – ha dichiarato l’assessore regionale Ruggero Razza -. Molto è stato già fatto nei mesi scorsi, superando grandi difficoltà dovute all’emergenza. Adesso la situazione è migliorata e siamo in grado di proteggere i sanitari e la popolazione con i dispositivi di protezione adeguati, dotando inoltre le strutture di rianimazione degli ospedali distribuendo cento ventilatori polmonari attesi nei prossimi giorni. Grazie alla linea dura del rigore e della prudenza del governatore Nello Musumeci che ha emesso provvedimenti di chiusura di porti e aeroporti il sistema sanitario siciliano ha retto al diffondersi dell’epidemia ed ha evitato occasione di contagio d’importazione”. Anche alla luce di questo l’assessore Razza ritiene auspicabile la creazione di posti letto anti Covid in tutti gli ospedali siciliani e l’avvio delle progettazioni per il potenziamento delle strutture esistenti entro settembre, anziché creare strutture ad hoc che richiederebbero ingenti risorse economiche e comunque non risolverebbero il problema posto. Il delegato alla Sanità del governo Musumeci, rivolgendosi agli amministratori, ha indicato espressamente come “nella fase di gestione dell’emergenza coronavirus tra i punti fermi dettati dalle linee guida suggerite dagli infettivologi siciliani, vi è proprio l’esclusione dell’utilizzo di strutture non collegate direttamente con gli altri servizi ospedalieri pubblici di pronta emergenza e trattamento sanitario o l’utilizzo di strutture private”. Razza ha anche spiegato che in base a questo orientamento degli esperti infettivologi non è stata ritenuto conveniente la riapertura e trasformazione in centro Covid 19 dell’ex clinica Basile dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, anche perché “in quello spazio esiguo possono entrare soltanto 30 posti letto in totale, compresi 6 di terapia intensiva”.

Le segreterie confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania esprimono la propria soddisfazione per l’esito dell’incontro  con l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza e il sindaco della Città metropolitana Salvo Pogliese. I segretari generali provinciali Giacomo Rota (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl), Enza Meli (Uil) e Giovanni Musumeci (Ugl) hanno esordito esprimendo solidarietà all’assessore Razza per le minacce di cui è stato fatto oggetto e ringraziato il sindaco Pogliese per aver accolto la loro richiesta di istituire un piano provinciale  per la salute per contribuire ad affrontare l’emergenza in corso e, soprattutto, rispondere alle fragilità sociali emerse.  Le organizzazioni sindacali hanno ribadito all’assessore Razza la necessità di recepire l’articolo 8 del DPCM del 26 aprile 2020, per rendere concrete le disposizioni a favore delle persone disabili che, a causa del confinamento dovuto all’emergenza, sono state spesso lasciate a se stesse e a interrompere i percorsi di riabilitazione. “Per tale motivo, risulta necessario che, attraverso un confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Asp, rappresentata dal direttore generale Maurizio Lanza, si appronti un piano territoriale per riattivare attraverso i centri semiresidenziali e le altre strutture destinate a erogare prestazioni socio-assistenziali, socio-educative, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario alle persone disabili, con la necessaria adozione un piano per la salute che contenga i protocolli sanitari per limitare la eventuale diffusione dell’epidemia”. Le organizzazioni sindacali provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl accolgono con favore l’identificazione nel nuovo ospedale San Marco di Librino per un potenziale ospedale Covid-19, adeguato sia funzionalmente che logisticamente a servire tutto il territorio metropolitano e al potenziamento degli ospedali del territorio, ciò per poter aumentare i posti di terapia intensiva e liberare alcune strutture come il Garibaldi che è centro di eccellenza polifunzionale. A tal proposito, “ribadiscono la centralità della sanità pubblica nell’affrontare l’emergenza pandemica e che, per poter meglio contrastare eventuali riacutizzazioni dei contagi, occorre impegnare le risorse per potenziarne la capacità di risposta pubblica, di rafforzare la medicina del territorio, e di garantire la sicurezza per Cittadini e Lavoratori, a partire da Rsa, case di riposo, luoghi di lavoro. A tal proposito, ritengono necessario assicurare anche agli operai forestali le necessarie visite mediche che, per evitare rischiosi assembramenti, andrebbero fornite distribuendole nelle varie zone”.

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