La Sicilia soggetto di sviluppo economico ha forte bisogno delle idee e proposte dei Lions

La Sicilia soggetto di sviluppo economico ha forte bisogno delle idee e proposte dei Lions

di Saro Faraci

A quarantotto ore dalla giornata di Trecastagni, non si è spenta l’eco mediatica del convegno promosso dal Distretto 108YB Lions sul tema La Sicilia da oggetto a soggetto di sviluppo. Non si è nemmeno placato l’entusiasmo convinto degli oltre 700 soci Lions provenienti da ogni parte dell’isola e accorsi numerosi per dare manforte all’azione di sensibilizzazione verso le istituzioni regionali promossa in modo convinto dal Governatore Angelo Collura.

Nella sua introduzione, il massimo responsabile del Distretto ha chiarito la posizione dei 3.345 soci che in 122 clubs affastellano il mondo lionistico siciliano. Nessuna subalternità alla politica, piuttosto un ruolo di pungolo verso le istituzioni e una intensa attività di controllo sociale sull’operato della politica e della burocrazia regionali. Allo stesso tempo, nel rispetto delle reciproche prerogative, da un lato la politica regionale ha bisogno dell’associazionismo di servizio perché esso rappresenta uno dei più importanti corpi intermedi della società civile capace di canalizzare le giuste e legittime aspettative della gente; dall’altro lato, se non dialogano stabilmente con la politica, i Lions e le altre associazioni di servizio dell’isola rimarrebbero chiusi in se stessi, autoreferenziali e poco funzionali alla complessità delle istanze della società civile. Collura in pochi mesi dall’inizio del suo mandato sta smuovendo dal basso tutta la forza propositiva che è capace di esprimere il lionismo siciliano pieno di professionisti, di imprenditori, di manager, di docenti ed intellettuali i quali hanno il dovere morale di mettersi a servizio dell’isola.

Dunque, dialogo e collaborazione con le istituzioni per provare a scardinare la Sicilia da una condizione sempre più ricorrente di marginalità rispetto alle scelte importanti effettuate dai poteri forti a livello nazionale ed internazionale. Lo stesso Presidente Nello Musumeci, chiudendo il convegno, ha manifestato la costante difficoltà di agire del suo governo regionale, il freno allo sviluppo posto dalla burocrazia interna, l’atteggiamento mentale prevalente dei dipendenti regionali in cui tutto è dovuto senza alzare un dito per collaborare, il clima di isolamento politico in cui si trova spesso ad operare la giunta regionale. I Lions non saranno certo una stampella del Presidente Musumeci e della sua giunta ma potranno rappresentare la fucina di nuove idee e di proposte per contribuire a rilanciare la Sicilia. Lo stesso Musumeci lo ha chiesto a più riprese alla fine del convegno. Ha bisogno di un aiuto concreto per provare a disegnare la Sicilia dei prossimi 20-30 anni e consegnarla ai giovani un po’ migliore di quanto non lo sia adesso, sempre che i giovani nel frattempo non abbiano lasciato in massa l’isola, portandosi in valigia oltre agli effetti personali, la speranza di vivere in un posto migliore.

L’appello lanciato da Musumeci è stato raccolto immediatamente da Angelo Collura e dai Lions siciliani. Dai tre tavoli tematici su infrastrutture, trasporti e riforme; ambiente, energia ed economia circolare; associazionismo di servizio e territorio sono venute fuori idee e proposte concrete, alcune immediatamente cantierabili solo se la burocrazia regionale decidesse per un attimo di essere più propositiva e collaborativa, anziché ostativa e autoreferenziale. Il Governatore del Distretto del Lions ha consegnato al Presidente della Regione un ordine del giorno contenente un primo elenco di alcuni interventi prioritari per invertire la rotta e riprendere immediatamente la strada maestra dello sviluppo economico. I Lions incontreranno presto di nuovo il Presidente Musumeci e si recheranno a Palermo per consegnare il medesimo ordine del giorno al Presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè affinché anche i parlamentari regionali siano sensibilizzati sui temi salienti per lo sviluppo

In ballo c’è il futuro dell’isola e un carico di nuova speranza per i giovani. Spesso parlamentari e burocrati, quando si chiudono nelle segrete stanze palermitane e cominciano a litigare fra loro o al loro interno, dimenticano che c’è fuori dai palazzi una Sicilia che soffre, arranca, stenta e si affatica per colpe non sempre imputabili alla gente comune e per costi alti da pagare per l’incapacità di rappresentare a Roma le giuste istanze del popolo siciliano. In ballo c’è il futuro dell’isola che però già fin d’ora coraggiosi imprenditori e valenti manager stanno cominciando a scrivere nella pagine del diverso presente. Anche loro hanno bisogno di sostegno e di incoraggiamento perché sono rimasti gli ultimi baluardi nel territorio a presidio di una Sicilia che non vuole essere più scippata, che da oggetto diventi appunto soggetto di sviluppo, come è negli intendimenti dei Lions siciliani.

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