L'addio a Lillo Venezia, il compagno giornalista

L'addio a  Lillo Venezia, il compagno giornalista

d Daniele Lo Porto

CATANIA – Dissacratore, ironico, instancabilmente graffiante, sempre animato da grande passione politica, scriveva con regolarità su un noto social i suoi commenti lapidari, utilizzando il mezzo come le pagine dei giornali di carta che tanto amava e nel quale hanno profuso le sue migliori risorse intellettuali e professionali. Poi, un silenzio, iniziato il 15 marzo scorso e che da ieri è diventato definitivo. Lillo Venezia, 70 anni, giornalista, si è spento in un ospedale cittadino, sofferente da tempo potrebbe essere stato il coronavirus a stroncarlo.  Dopo le esperienze giovanili nei movimenti studenteschi dell’estrema sinistra, come Lotta continua, aveva indirizzato nell’attività giornalistica il suo impegno politico e civile. Direttore del periodico satirico “Il Male”, fondato insieme a Vincenzo Sparagna, Vincino Gallo e Andrea Pazienza, in edicola dal 1978 al 1982, aveva collezionato una lunga serie di querele e conosciuto il carcere per vilipendio a un capo di Stato, il Papa. Poi, aveva aderito al giornale di inchieste e denuncia “I Siciliani” di  Pippo Fava, con coraggio e generosità aveva spinto i giovani redattori di allora di continuare anche dopo l’omicidio del direttore. Aveva poi continuano a svolgere la sua attività di denuncia con altre  testate. “E’ morto povero, con una pensione sociale di poche centinaia di euro che negli ultimi tempi gli era stata anche tolta dalla burocrazia. Questa sua povertà testimonia più di ogni altra cosa lo spirito con cui  Lillo ha lavorato e lottato per tutti questi cinquant’anni – ricorda il collega Riccardo Orioles – senza mai chiedere carriere o onori, orgoglioso della sua semplice condizione di compagno e di cittadino”. Già subito dopo la diffusione della sua morte da parte della sorella Enza, sono stati espressi centinaia di messaggi di cordoglio provenienti da tutta Italia.

Dal Giornale di Sicilia

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