L'appello di Mons. Raspanti vescovo di Acireale "Organizziamo una convention per il futuro della città"

L'appello di Mons. Raspanti vescovo di Acireale "Organizziamo una convention per il futuro della città"

di Saro Faraci

ACIREALE – Ieri 26 luglio Acireale ha festeggiato Santa Venera, la patrona cittadina. Per via dell’emergenza da coronavirus, la festa ha subito alcune modifiche, ma il programma per onorare la Vergine e Martire Venera è stato ugualmente articolato.

Nell’omelia alla Santa Messa, il vescovo della Diocesi mons. Antonino Raspanti, vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha sottolineato che “il virus ha messo in difficoltà tutti noi, ha attentato alla salute del corpo e per questo lo abbiamo vissuto come male, che non viene dalla volontà dell’uomo ma ne intacca la sua libertà”.  Tuttavia, ci sono altri aspetti che vanno precisati. “Il Covid-19 ha evidenziato – ha detto ancora il vescovo – la parte positiva di ognuno di noi. Ci sono stati uomini che hanno anteposto alla propria salute l’altro, portando a compimento il proprio dovere nella società. Spezziamo, rompiamo la nostra vita come ha fatto Venera, per distaccarci dal male e far posto alla vera vita”.

Facendo menzione dell’importanza di una comunicazione più corretta, leale e trasparente, il vescovo di Acireale ha concluso con un invito all’amministrazione acese e a coloro che partecipano attivamente alla vita della comunità “Organizziamo una convention, riuniamoci e dialoghiamo, anche con toni forti, su quale futuro per la nostra città. Siamo cittadini responsabili e guardiamo con fiducia ai valori dell’onestà e di integrità morale, basati sulla correttezza e generosità”. Il vescovo Raspanti ha pronunciato parole forti, richiamando al dovere di trasmettere il coraggio alle generazioni future, mettendo in atto il “principio di generatività“, cioè “prendere sulle spalle il bambino, in questo caso la nostra città, per accompagnarlo e farlo crescere”.

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