Lavoro: previste oltre 47.000 assunzioni in Sicilia tra settembre e novembre, ma un quarto delle figure professionali non è reperibile

Lavoro: previste oltre 47.000 assunzioni in Sicilia tra settembre e novembre, ma un quarto delle figure professionali non è reperibile

di Saro Faraci

E’ stato appena pubblicato il report “La domanda di lavoro delle imprese” a cura di Unioncamere e Anpal per il tramite del Sistema Informativo Excelsior, che ha intervistato un campione di 147 mila imprese, rilevandone i fabbisogni lavorativi e professionali.

In sintesi, le assunzioni previste dalle imprese nel mese di settembre sono 310.570, ma rispetto allo stesso periodo del 2019 le entrate programmate si riducono del 28,7%. In generale, l’economia in sofferenza non aiuta l’occupazione; il riavvio delle attività per l’autunno è pertanto particolarmente cauto. Le prospettive economiche di ripresa sono caratterizzate dall’incertezza, in particolare per quanto riguarda l’andamento dei mercati internazionali. Per il trimestre settembre-novembre dell’anno in corso si prevede un flusso di assunzioni (pari a 862.360 unità) in flessione rispetto all’analogo periodo del 2019. Le imprese che prevedono il recupero dei livelli produttivi pre-Covid non prima di giugno 2021 sono state ad agosto il 64,9% mentre erano il 49,1% al mese di giugno.

Secondo l’indagine di Excelsior, per il mese di settembre le aree di professioni più ricercate dalle imprese sono: professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (67.430 assunzioni previste), operai specializzati (54.720),  professioni tecniche (47.190), conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (44.390), dirigenti e professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (33.360), impiegati (24.300) e professioni non qualificate (39.180). A fronte di tali assunzioni programmate, sussiste per talune professioni una forte difficoltà di reperimento di risorse umane: il 45,6% per gli operai specializzati, il 39,7% per le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione

Le dieci professioni più richieste nel mese di settembre sono: addetti nelle attività di ristorazione (28.470 unità); addetti alle vendite (22.220); personale non qualificato nei servizi di pulizia (20.570); conduttori di veicoli a motore (20.020); artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili (13.190); impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (11.100); artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (10.870); personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (10.580); tecnici dei rapporti con i mercati (10.400); tecnici della salute (8.050).

Dal punto di vista dei settori, le previsioni occupazionali di settembre elaborate da Unioncamere e Anpal evidenziano segnali di ripresa dalle industrie alimentari e dalle costruzioni, due settori che, con quasi 11 mila e oltre 34 mila entrate previste rispettivamente, contengono la flessione e si avvicinano molto ai livelli dell’anno precedente. A fronte delle programmate assunzioni nei due comparti è però in crescita la difficoltà di reperire alcune figure professionali: artigiani e operai specializzati nelle lavorazioni alimentari nel primo comparto (il 43,7% su 3.680 assunzioni previste), artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili nell’altro comparto (il 42,5% su 13.190 assunzioni programmate).

La scarsa domanda sui mercati internazionali penalizza le prospettive occupazionali del sistema moda, così come quelle della filiera del turismo che risultano condizionate dalla caduta dei flussi turistici provenienti dai paesi esteri.

Non è uguale per tutte le imprese la fase di ripresa. Infatti, le micro e piccole imprese (da 1 a 49 dipendenti), soprattutto nei comparti manifatturieri e delle costruzioni, sembrano reagire meglio contenendo le perdite occupazionali previste per il mese di settembre al -25,5% (rispetto al 2019); mentre per le imprese medio-grandi (50 dipendenti ed oltre), il calo previsto è più ampio fino al -33,3%. In ambito aziendale, circa metà del fabbisogno di nuove assunzioni è appannaggio dell’area di produzione di beni ed erogazione del servizio (145.460 unità); a seguire le figure professionali nell’ambito delle aree commerciali e della vendita (55.590 unità), delle aree tecniche e della progettazione (44.510), delle aree della logistica (38.370).

Dal punto di vista territoriale, meglio della media nazionale si prospetta l’andamento delle assunzioni a settembre per le regioni meridionali e le isole (-23,4% rispetto a settembre del 2019) nonché il Nord Ovest (-25,9%), mentre più negative sono le previsioni delle imprese del Nord Est (-31,9% rispetto a settembre del 2019) e del Centro (-35,5%). Milano con 35.080 assunzioni previste si conferma la provincia più attrattiva d’Italia sul mercato del lavoro. A seguire Roma (25.370), Torino (13.580) e Napoli (13.290).

La previsione di assunzioni in Sicilia è di 47.190 nel trimestre di cui 15.280 lavoratori nel mese di settembre: 3.620 unità previste a Catania e 4.060 a Palermo, ma quasi per 1/4 delle figure professionali si prospetta difficoltà di reperimento; la previsione di entrate comunque è più bassa del 22,2% rispetto al mese di settembre dello scorso anno. Nella nostra isola, il 32,8% del fabbisogno riguarda operai specializzati nella conduzione degli impianti; il 32,1% riguarda impiegati e addetti alle vendite e ai servizi; il 25,5% dirigenti nonchè professioni specialistiche e tecniche; il 9,7% professioni non qualificate. In generale, è il mondo dei servizi che movimenta il 73,9% dei fabbisogni, mentre l’industria per il 26,1%.

 

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