Le incongruenze del Piano sanitario

 

 CATANIA  – “La Regione deve riparare, prima possibile, le incongruenze del Piano della Rete ospedaliera, approvato recentemente dal Ministero della Salute“. Lo sostiene il presidente provinciale della Federconsumatori di Catania, Salvo Nicosia, il quale sottolinea che “bisogna evitare che le conseguenze dell’inadeguatezza del Piano ricadano sui cittadini, già costretti a fare i conti, sulla loro pelle, con un servizio sanitario che fa acqua da molte parti”.

Secondo il presidente provinciale della Federconsumatori, “per intervenire, non si può aspettare il prossimo rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana: bisogna trovare subito i rimedi, tenendo conto degli errori e dei paradossi segnalati da più parti, da ultimo dalla Conferenza dei comitati consultivi delle Aziende sanitarie regionali. Ma, sinora, la regione ha ignorato, non tenendone conto, il parere dei cittadini, come, peraltro impone la legge regionale n. 5 del 2009”.

Infatti, le aziende sanitarie e l’assessorato regionale della Salute, prima di inoltrare a Roma il Piano sanitario regionale, come prevede la legge, avrebbero dovuto chiedere il parere preventivo ai Comitati Consultivi, i quali accolgono al loro interno le associazioni di assistenza e volontariato del terzo settore: il loro compito è, infatti, quello di monitorare la qualità dei servizi erogati all’interno delle aziende sanitarie.

La Federconsumatori sollecita a pieno titolo il governo regionale, considerato che essa tutela e rappresenta gli interessi diffusi della collettività, dei contribuenti, dei malati, dei fruitori dei servizi della sanità. Proprio per queste ragioni, la Federconsumatori è efficacemente rappresentata nell’ambito dei CCA, i Comitati consultivi delle aziende ospedaliere e sanitarie della provincia di Catania (ASP3, Azienda Policlinico “Vittorio Emanuele”, Azienda sanitaria“Garibaldi Nuovo”, Azienda ospedaliera “Cannizzaro”).

Benché non esaustiva di tutte le carenze, la Federconsumatori, precisa Salvo Nicosia, condivide i contenuti delle nota di protesta della Conferenza dei CCA siciliani, inviata, nei giorni scorsi, all’assessorato regionale alla Salute, in particolare, per quanto riguarda il riordino della rete ospedaliera. La Regione, infatti, ha, in larga parte, disatteso le aspettative dei cittadini, come dimostrano alcuni esempi: 1) per poter raggiungere il parametro, voluto da Roma, di tre posti letto ogni mille abitanti, nelle strutture sanitarie regionali, sono stati tagliati, con criteri arbitrari, ben cinquemila posti-letto; 2) il Piano non garantisce un congruo aumento dei posti-letto per la lungo-degenza; 3) nella rete per le emergenze, non sono stati incrementati i punti di primo intervento, persino nemmeno quelli della Guardia medica; 4) non sono state salvaguardate le reti assistenziali per le malattie reumatiche e del diabete, dell’ictus e dell’infarto; 5) non è stata adottata alcuna misura per riqualificare e potenziare l’assistenza ambulatoriale; 6) non è stata effettuata la revisione della distribuzione dei centri di senologia, tenendo conto dell’attività svolta. E l’elenco, sottolinea il presidente provinciale della Federconsumatori, Salvo Nicosia, potrebbe continuare, con tanti altri casi, a dir poco scandalosi, come quello della cervellotica chiusura (su cui adesso si vorrebbe fare marcia indietro) del Centro di recupero e di riabilitazione, annesso all’ospedale di Biancavilla, una delle eccellenze della sanità pubblica. Ma, in questo caso, forse, si vorrebbero favorire le strutture private”.

Nelle conclusioni del presidente provinciale della Federconsumatori, un preciso invito al Governo-Crocetta: “Se, come ama ripetere il Presidente della Regione, il suo governo punta soprattutto a soddisfare i bisogni primari della gente, ne dia una prova con i fatti, correggendo subito le assurdità del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana”.

 

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