Libri: “Il quaderno dell'amore perduto”, la memoria custodita

Libri: “Il quaderno dell'amore perduto”, la memoria custodita
di Luna Canino Del Prete
blogger “Dove non puoi amare non soffermarti”
“Il quaderno dell’amore perduto” è il romanzo d’esordio di Valérie Perrin, nota ai più per il celebre successo “Cambiare l’acqua ai fiori”. Questa non è una storia, ma sono più vite che si incastrano tra loro come i pezzi di un puzzle. I protagonisti del romanzo sono tutti accomunati dall’essere abitanti della città di Milly, un piccolo comune francese di 349 persone.
La narratrice protagonista è Justine, una giovane ventiduenne aiuto infermiera nella casa di riposo “Le Ortensie”, in questo contesto fa amicizia con un’ospite, Helene, “la donna della spiaggia”, di cui custodisce la memoria scrivendo la sua storia in un quaderno azzurro. Justine è spettatrice della vita di Helene, ma riuscirà ad essere protagonista della sua esistenza smettendo di vivere una vita ai margini? La trama si sviluppa su due assi diversi: la vita della giovane ragazza e quella dell’anziana signora. Justine vive con il cugino e i nonni, i genitori dei due ragazzi sono stati vittime di un incidente d’auto, la giovane ventenne andrà alla ricerca di una verità per troppo tempo taciuta scoperchiando uno scomodo vaso di Pandora; dall’altro lato abbiamo la vita passata di Helene e del compagno Lucien, figlio di un padre cieco che la istruisce alla lettura e all’amore, sullo sfondo della guerra e sotto lo sguardo attento di un gabbiano che li segue ovunque vadano.
Il titolo originale del libro è “Les oubliés du dimanche” ossia “i dimenticati della domenica” che trovo più calzante della traduzione italiana. Ed effettivamente la cosa che ho più apprezzato del libro sono i piccoli scorci di vita che emergono nei brevi dialoghi tra gli inservienti e gli ospiti del ricovero. Di seguito un piccolo stralcio: «Come va oggi, Monsier Girardot?» «Mia moglie è morta.» «È passato molto tempo, ormai» «Quando perdi la persona che amavi di più al mondo, la perdi di nuovo ogni giorno».

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