Libri: “La Porta”, una domestica con la corona

Libri: “La Porta”, una domestica con la corona

di Luna Canino Del Prete
blogger “Dove non puoi amare non soffermarti”

Questa è la storia di due donne con estrazioni sociali diversissime: una scrittrice borghese a tempo pieno e la sua domestica sui generis Emerenc. La relazione che si intreccia tra loro è profonda e sfaccettata, si alternano momenti di inconciliabile conflitto e autentica vicinanza.

Fin dalle prime pagine emerge la “diversità” di Emerenc: scelta dalla scrittrice e il marito come collaboratrice domestica, rivendica ella stessa la scelta di accettare la proposta chiedendo referenze sui datori di lavoro. Il tempo della storia non è scandito solo nel rapporto tra le due donne, che dura vent’anni, ma anche da un tempo più intimo che è quello di Emerenc. Benché chiusa in maniera ermetica, come un barattolo che si fa fatica ad aprire, emerge un passato torbido e doloroso in cui abbiamo lo sfondo dell’Ungheria negli anni della seconda guerra mondiale.

Gli unici che sembrano capirla davvero sono gli animali: in modo particolare Viola, il cane della scrittrice. Ad essere impenetrabile non è solo la sua persona, ma anche la porta di casa sua. Nessuno ha possibilità di accesso se non lei e i suoi gatti, cosa si nasconderà lì dietro? Ermenc è una figura indimenticabile, mastodontica, rigida; dietro le sue umili origini si nasconde un’imperatrice di altri tempi. Pudica, schiva, rivendica i suoi spazi fisici e ideali. Questo è un libro scritto in maniera magistrale da Magda Szabò, poco commerciale, ma di culto tra i lettori di nicchia.

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