L’icona della sicilianità: il fico d’India

L’icona della sicilianità: il fico d’India

di Maria Francesca Greco

Ci sono quelli rossi, quelli magenta, quelli bianchi e quelli arancioni, sono spinosi fuori e succulenti dentro. Stiamo parlando del fico d’India (o ficodindia), il frutto tipico dalla pianta grassa perenne del sud Italia, in particolare della Sicilia in special modo dei territori dell’Etna e del bacino del Mediterraneo ma di originaria del Messico e dell’America Centrale.

Nasce e cresce nei mesi caldi in posti dove nessun’altra pianta sarebbe in grado di farlo, terreni secchi ed aridi, e spesso tra le rocce laviche ed è poco esigente di cure. 

Diventato da tempo simbolo della sicilianità, cultura di qualità pregiatissima nonché il primo a ricevere il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta nel 2003 con il nome di Ficodindia dell’Etna D.O.P., descritto in molte poesie, ritratto in fotografie e dipinti, il fico d’India è presente ormai in ogni paesaggio siciliano che si rispetti, con il suo cespuglio spinoso e le sue pale che padroneggiano.

La pianta verde è formata da vari rami appiattiti ed ovali, i cladodi, più conosciute come pale e dalle spine di colore bianco; il frutto, dai colori che vanno dal bianco giallastro al rosso magenta in base alla varietà, è una bacca carnosa ricca di semi e dalla buccia robusta e piena di spine; i fiori crescono sull’estremità delle pale o sulla stessa grazie all’esposizione solare.

Fonte di minerali, carotenoidi, aminoacidi, tannini e vitamine, questo prezioso frutto è un concentrato di antiossidanti ma ha anche proprietà diuretiche ed astringenti, può essere consumato fresco semplicemente sbucciandolo oppure può essere utilizzato per realizzare succhi, marmellate, liquori o la famosa gelatina detta mostarda. Ottimo depurativo usato anche in casi di postumi da sbornia, perché aiuta a liberarsi dell’intossicazione alcolica.

Commestibile ma anche terapeutica, la pala dei fichi d’India, viene utilizzata nel vecchio rimedio della tradizione siciliana come cicatrizzante su ferite e ulcere della pelle, ma sono svariati gli usi, dalla cosmetica all’agronomia, usate anche come calmanti in caso di dolori e bruciori.

Sono una vera e propria “perla” di Sicilia, una panacea, solo se puliti con molta attenzione e mangiati con moderazione.

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