di Umberto Trovato
Una petizione online, presente su facebook, per riaprire le porte del nosocomio “San Rocco” di Linguaglossa e conferire ad esso la connotazione di ospedale di comunità, riavvolgendo il nastro relativamente ad un vecchio progetto, perorato dall’ex sindaco Rosa Maria Vecchio, che prevedeva che la struttura in questione avesse tale impronta.
È questa l’iniziativa propugnata dall’avvocato linguaglossese Luca Stagnitta. Le mille firme sono già state superate. La petizione passerà al vaglio del presidente della Regione Nello Musumeci, al quale sarà trasmessa. L’esigenza palesata dagli abitanti del comune etneo nasce ovviamente dall’esplosione dell’epidemia da Covid-19 che in questi giorni sta interessando anche la regione siciliana ed in particolare la provincia di Catania. L’obiettivo è quello di mettere l’ospedale, in una fase emergenziale come quella attuale,a disposizione di soggetti affetti da Covid 19 che non necessitano di terapia intensiva ma per i quali occorrono diagnostica clinica e osservazione. La strategia che si configura dietro l’obiettivo di riaprire l’ospedale San Rocco è quella di decongestionare gli altri ospedali del territorio così da erogare prestazioni a soggetti che necessitano di ospedalizzazione ma non di ricovero in terapia intensiva o sub-intensiva. Qualora Linguaglossa fruisse di un ospedale di comunità esso, che avrebbe dei costi inferiori rispetto ad altre tipologie di ospedali, dovrà essere dotato di personale infermieristico h24 non inferiore alle 8/9 unità, e i medici di famiglia si impegnerebbero a visitare i loro assistiti nella struttura.La finalità è comunque quella di mettere in campo una struttura in pù per arginare il Covid-19.
L’ospedale, dismesso a cavallo tra gli anni novanta e gli anni 2000, è stato sottoposto a diversi interventi strutturali. Uno di questi, eseguito nel 2017, si è sostanziato nel recupero del secondo piano della struttura. Il nosocomio annoverava al suo interno, per quanto concerne i reparti per la degenza, quelli di medicina, chirurgia e ortopedia. L’ortopedia prevedeva anche la chirurgia specialistica. Inoltre, nel reparto di medicina venivano trattate anche le patologie cardiologiche. Radiologia ed ecografia erano servizi a supporto dei reparti. Durante il mandato dell’ex sindaco Rosa Maria Vecchio sono stati attivati gli ambulatori, tutt’ora funzionanti, di cardiologia, fisioterapia, otorino e pschiatria. La struttura inoltre ospita anche il presidio territoriale di emergenza (pte) oltre al consultorio familiare. Interviene sull’argomento l’avvocato Luca Stagnitta, fautore della petizione per la ripaertura di una struttura al momento sprovvista di climatizzazione e di mobilio ” Il sindaco Salvo Puglisi sta appoggiando l’iniziativa. Ha infatti dichiarato che avrebbe inviato una lettera a chi di competenza per sollecitare la riapertura dell’ospedale. L’intento è quello di consegnare a Linguaglossa un ospedale di comunità cui si appoggino i vicini comuni di Castiglione di Sicilia e di Piedimonte Etneo oltre che quello di Fiumefreddo di Sicilia. Il comitato “Pro Ospedale San Rocco” già qualche anno fa aveva portato avanti la battaglia affinchè Linguaglossa avesse il suo ospedale di comunità. Il nosocomio in questione, per essere messo in funzione, necessiterebbe solo di un intervento strutturale marginale che richiederebbe pochissimi giorni. L’esigenza di avere l’ospedale aperto si acuisce per via dell’emergenza che stiamo vivendo. Ricordo che una delibera di giunta regionale del 96′ prevedeva l’attivazione di 24 posti letto. Dodici di riabilitazione ortopedica e 12 di riabilitazione neurologica.La petizione potrebbe durare anche 15 giorni. L’idea è nata consultandomi con i cittadini e con i medici di base locali, i quali hanno approvato tale proposito. L’auspicio è che la regione siciliana e la protezione civile possano derogare ad alcune procedure burocratiche affinché l’ospedale venga riaperto”.
Interviene sull’argomento il sindaco di Linguaglossa Salvo Puglisi “Mi sono impegnato a trasmettere una nota riservata all’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza. Ho indicato un percorso auspicando che eventuali dibattiti non sfociassero in polemiche le quali, a fronte di quella che è una lotta per un bene comune, diventano sterili. La contingenza del dilagare dell’epidemia da Covid-19 ci ha indotto ad un’automatica riflessione sull’opportunità e dunque sulla necessità di riaprire l’ospedale al più presto, ma la fine della dismissione dell’ospedale è fondamentale anche e soprattutto in funzione del futuro della nostra comunità. La petizione online e la mia azione amministrativa devono essere considerate un unicum. Pertanto l’iniziativa di privati cittadini e l’azione concreta di carattere amministrativo sono espressione di una sommatoria di aspetti che possono giovare alla collettività. Invito caldamente l’avvocato Luca Stagnitta ad aderire al comitato locale che ho messo in piedi e che si batte per la riapertura di un ospedale San Rocco soppresso a seguito degli effetti di un piano sanitario che prevedeva ciò. Anche la minoranza consiliare rappresentata da Salvatore Comodo, si è allineata rispondendo positivamente all’invito di essere uniti in questa battaglia che deve abbattere ogni divisione politica. È prevista una riunione che coinvolgerà i capigruppo di maggioranza e opposizione oltre che il presidente del consiglio comunale. Si discuterà dell’emergenza Covid e dei buoni alimentari. Entro il fine settimana sarà invece fissata la riunione del comitato Pro Ospedale San Rocco. Invito anche l’ex sindaco Vecchio a partecipare alla seduta di comitato al fine di lavorare tutti insieme per la riapertura dell’ospedale”.