L'Italia fatica a raggiungere gli obiettivi globali, ma la Sicilia è ancora poco sostenibile

L'Italia fatica a raggiungere gli obiettivi globali, ma la Sicilia è ancora poco sostenibile

di Saro Faraci

Questa volta non è per qualità della vita che la Sicilia è indietro rispetto ad altre regioni dello Stivale. Abbiamo commentato ieri i risultati della annuale indagine del quotidiano Il Sole 24 Ore, riscontrando che – fra le province siciliane, sebbene in fondo alla graduatoria – Palermo è più avanti di Catania e di Messina.

Questa la volta il giudizio è più completo e considera in toto la sostenibilità globale, il tema “clou” in questo momento storico, cui si presta tanta attenzione a livello mondiale. Purtroppo l’Italia è ancora indietro rispetto a tante altre nazioni sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Lo conferma il rapporto “I territori e gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, curato dall’ASVIS e presentato oggi a Roma, alla presenza fra gli altri del Ministro Giuseppe Provenzano.

La situazione del Paese

Con l’elaborazione di indicatori compositi per regioni e province relativi agli obiettivi di sostenibilità globale – comunemente intesi come SGDs – l’ASVIS ha integrato il rapporto 2020 presentato qualche mese fa. Anche per effetto della crisi pandemica, le evidenze dimostrano che c’è un forte ritardo dell’Italia verso l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Tuttavia regioni, province e città metropolitane stanno provando a guardare al futuro e pianificano sempre di più le loro strategie impiegando proprio l’Agenda 2030.

Dall’analisi basata sulle tendenze degli ultimi anni, emerge che l’Italia potrebbe riuscire a centrare i target quantitativi associati a tre obiettivi (goals). Innanzitutto il Goal 2 (sconfiggere la fame), relativamente alla quota di coltivazioni destinate a colture biologiche. Poi il Goal 3 (salute e benessere), con riferimento al tasso di mortalità per le maggiori cause. Infine il Goal 16 (pace, giustizia e istituzioni solide), per ciò che concerne l’affollamento degli istituti di pena.

In altri casi si potrebbe determinare un avvicinamento agli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite. Ad esempio, nel Goal 4 (istruzione di qualità), alle due voci uscita precoce dal sistema di formazione e di istruzione e quota di laureati e altri titoli terziari. Ancora nel Goal 7 (energia pulita e accessibile), relativamente alla quota di energia da fonti rinnovabili. Infine nel Goal 13 (lotta contro il cambiamento climatico), per la quota di emissioni di gas serra.

Negative o decisamente negative appaiono le tendenze per i rimanenti target quantitativi che interessano la sfera ambientale, sociale ed economica.

Il report per la prima volta analizza l’andamento degli indicatori di sostenibilità nelle regioni, nelle province e nelle città metropolitane che, seppur ancora lontane da standard accettabili, stanno pianificando il loro futuro proprio in funzione degli obiettivi di Agenda 2030. A differenza del Governo nazionale che appare un po’ più lento nel recepire la strategia di sostenibilità globale voluta dalle Nazioni Unite nel 2015

La Sicilia

Per la nostra regione i progressi più evidenti riguardano i Goal 3 (salute e benessere), 5 (parità di genere) e 12 (consumo e produzione responsabili).

Rispetto al 2010, per la salute diminuiscono gli incidenti stradali (-27%), il tasso di mortalità per grandi cause (-8%). Migliora la parità di genere, trainata dall’aumento delle donne all’ARS (+4,7% rispetto al 2012). Si riducono anche le differenze di genere nelle speranze di vita in buona salute. Nell’ambito della produzione sostenibile, la Sicilia sperimenta un’importante crescita rispetto al 2010. La raccolta differenziata è cresciuta del 20,1%. Si è registrata pure una netta diminuzione dei rifiuti prodotti pro-capite (-11,4%).

Peggioramenti invece si registrano per i Goal 1 (sconfiggere la povertà),6 (acqua pulita e servizi igienico-sanitari), 8 (lavoro dignitoso e crescita economica) e 15 (vita sulla terra)

E’ aumentata la povertà relativa: +3,9% rispetto al 2010. Come pure la percentuale delle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (+9,6%).

Riguardo all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, il deterioramento è causato da una riduzione dell’efficienza idrica: -4,4 punti percentuali rispetto al 2012.

L’andamento del Goal 8 sul lavoro e la crescita economica è caratterizzato invece da una riduzione della quota di investimenti fissi lordi sul PIL (il prodotto interno lordo) e da aumenti dei NEET (persone non impegnate nello studio, né nel lavoro e nella formazione), del part-time involontario e della mancata partecipazione al lavoro.

A determinare il deterioramento nel Goal 15 è l’aumento del tasso di copertura e frammentarietà del suolo.

Rispetto al raggiungimento dei target, la Sicilia ha raggiunto quello relativo all’affollamento delle carceri e presenta andamenti promettenti nel breve periodo rispetto alle coltivazioni biologiche e al tasso di mortalità.

Preoccupanti invece appaiono gli allontanamenti riscontrati per l’uso di fertilizzanti, in costante aumento dal 2011, per l’efficienza idrica e per il consumo di suolo, che non consentiranno alla regione si raggiungere i relativi target.

Il quadro degli indicatori relativi alla Sicilia è rappresentato nella tabella allegata, tratta dal report pubblicato oggi dall’ASVIS.

Palermo

La città metropolitana di Palermo ha raggiunto uno degli undici target analizzati. L’affollamento negli istituti di pena nel 2019 evidenzia infatti un livello migliore di 1,5 punti percentuali rispetto al target

Positivi sono gli andamenti di lungo e breve periodo registrati nell’ambito dei Goal 3 e 4. Il tasso di feriti per incidente stradale misura una diminuzione di 8,2 feriti per 10.000 abitanti (dal 2004 al 2019). La quota di laureati migliora di 9,6 punti percentuali sempre dal 2004 al 2019.

Risultano contrastanti i trend di lungo e breve periodo per l’inquinamento dell’aria (Goal 11) e per il Goal 12 (consumo e produzione responsabili)

L’indicatore relativo ai superamenti del valore limite di PM10 (le polveri sottili) segnala, tra 2006 e il 2018, una riduzione di 79 giorni, andamento positivo che però rallenta tra il 2013 e il 2018.

Stessa situazione si riscontra per la produzione dei rifiuti. Tra il 2003 e il 2018 si registra una riduzione di 74 kg per abitante, nonostante l’aumento di 12 kg per abitante tra il 2013 e il 2018. In questa maniera, è difficile che i target vengano raggiunti

Sono negativi gli andamenti registrati per l’efficienza delle reti idriche (Goal 6), la quota di energia da fonti rinnovabili (Goal 7), il consumo di suolo (Goal 15) e il rapporto di femminilizzazione del tasso di occupazione (Goal 5). I primi due misurano, tra il 2013 e il 2018, insufficienti miglioramenti (rispettivamente +3,7 punti percentuali di efficienza idrica e +3,0 punti percentuali di quota di energia da fonti rinnovabili).

Sono addirittura negativi gli andamenti del rapporto di femminilizzazione del tasso di occupazione e del consumo di suolo (registrando, quest’ultimo, 234,1 ettari consumati tra il 2015 e il 2019). Se confermate nei prossimi anni, queste dinamiche determineranno un allontanamento moderato dai relativi target.

Più negativa è la situazione relativa al Goal 8 (lavoro e crescita economica): il tasso di occupazione diminuisce di 3,3 punti percentuali tra il 2004 e il 2019 ed è sostanzialmente stabile nel breve periodo tra il 2014 e il 2019.

Le maggiori criticità vengono evidenziate nell’ambito del trasporto pubblico: tra il 2004 e il 2018 si sono persi 830 posti-km per abitante, di cui 104 tra il 2013 e il 2018, dati che descrivono un significativo allontanamento dal target.

Messina

La città metropolitana di Messina ha già raggiunto uno degli 11 target individuati, quello relativo all’affollamento delle carceri (Goal 16): infatti, nel 2019 si registra un dato di 38,6 punti percentuali inferiore al target.

Sono invece contraddittori gli andamenti di lungo e breve periodo per il trasporto pubblico (Goal 11) e i superamenti del valore limite giornaliero previsto per il PM10 (Goal 11). Il primo evidenzia un andamento estremamente negativo tra il 2004 e il 2018, parzialmente temperato dal trend positivo registrato per il periodo 2013-2018. L’andamento relativo all’inquinamento dell’aria è inverso: tra il 2006 e il 2018 si manifesta una riduzione di 33,7 giorni, mentre tra il 2013 e il 2018 si registra un aumento di 2,7 giorni.

Negativi sono gli andamenti relativi ai Goal 3, 4, 5, 7 e 12. Per i primi tre Goal si registra un andamento negativo nel lungo periodo e ancor peggiore nel breve.

In particolare, il tasso di feriti per incidente stradale misura -4,0 feriti per 10mila abitanti nel lungo periodo tra il 2004 e il 2019, ma +6,0 nel breve periodo tra il 2014 e il 2019.

Per la quota di laureati, la mancata crescita di lungo periodo si abbina a un trend negativo nel breve (-0,3 punti percentuali). Il rapporto di femminilizzazione del tasso di occupazione presenta una tendenza negativa di lungo periodo (2004-2019), peggiorata tra il 2014 e 2019.

La quota di energia prodotta da fonti rinnovabili è sostanzialmente stabile tra il 2013 e il 2018 (+1,2 punti percentuali), mentre la produzione di rifiuti urbani presenta un aumento tra il 2003 e il 2018 di 22 kg per abitante, la peggiore variazione di lungo periodo tra le Città metropolitane. Nell’ambito dei Goal 3, 4, 5, 7 e 12, quindi, i trend evidenziati indicano un allontanamento dai relativi obiettivi prefissati

Le maggiori criticità vengono registrate per l’efficienza idrica (Goal 6), l’occupazione (Goal 8) e  il consumo di suolo (Goal 16). Il primo registra, tra il 2013 e il 2018, una perdita di 21,2 punti percentuali; il secondo una riduzione di 6,2 punti percentuali tra il 2004 e il 2019, di cui 1,8 punti tra il 2014 e il 2019; il terzo mostra, tra il 2015 e il 2019, un consumo di 330,1 ettari di suolo. I tre indicatori analizzati, stante gli andamenti evidenziati, segnalano un significativo allontanamento
dai relativi target.

Catania

La città metropolitana di Catania mostra un andamento di lungo e breve periodo estremamente positivo per l’affollamento degli istituti di pena (Goal 16). Tra il 2004 e il 2019 la riduzione è stata pari a 59,0 punti percentuali, la migliore variazione registrata tra le città metropolitane, di cui 5,3 punti tra il 2014 e il 2019. Tali trend proiettano Catania verso il raggiungimento del target.

Gli andamenti di lungo e breve periodo registrati per i Goal 4, 5, 11 e 12 sono contrastanti.

La quota  di laureati registra miglioramenti (+6,7 punti percentuali) tra il 2004 e il 2019, ma è stabile tra il 2014 e il 2019.

Analogamente, il rapporto di femminilizzazione del tasso di occupazione aumenta nel lungo periodo (2004-2019), ma poi rimane stazionario nel breve (2014-2019).

Per i giorni di superamento del limite previsto per il PM10 si registra un trend molto positivo nel lungo periodo (-29,0 giorni tra il 2006 e il 2018), non confermato nel breve (-1,3 giorni tra il 2013 e il 2018). Stesso andamento viene evidenziato per la produzione di rifiuti, con una riduzione di 109 kg per abitante tra il 2003 e il 2018 (migliore variazione tra le Città metropolitane) e una successiva stabilità (-3 kg per abitante)

Gli andamenti evidenziati nell’ambito dei Goal 3, 7 e 8 appaiono decisamente negativi.

Il tasso di feriti per incidente stradale risulta sostanzialmente invariato tra il 2004 e il 2019 (-4,0 feriti per 10mila abitanti), per poi peggiorare (+1,5 feriti per 10mila abitanti).

Anche la quota di energia da fonti rinnovabili non migliora tra il 2013 e il 2018 (+0,2 punti percentuali), mentre è negativo il trend di lungo periodo relativo all’occupazione (-2,1 punti percentuali tra il 2004 e il 2019), che risulta stabile nel breve (2014-2019). Gli andamenti appena analizzati stanno determinando un allontanamento di Catania dai target previsti per questi goal.

Le maggiori criticità emergono nell’ambito dei Goal 6, 11 e 15. L’efficienza delle reti idriche peggiora tra il 2013 e il 2018 di 0,6 punti percentuali. I posti-km per abitante offerti dal trasporto pubblico si riducono di 2.335 posti-km per abitante tra il 2004 e il 2018, la peggiore variazione tra le Città metropolitane.

Con riguardo al Goal 15 (vita sulla terra), infine, tra il 2015 e il 2019 sono stati consumati 464,4 ettari di suolo.

Per questi tre Goal (6, 11 e 15), quindi, gli indicatori segnalano un significativo allontanamento dai relativi target.

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