Lo Stato si fa beffa delle sue stesse leggi


 
 

ROMA – E’ paradossale come lo Stato pretenda dai cittadini il massimo rispetto delle regole e delle normative e, dall’altro, proprio lo Stato si faccia beffa delle sue stesse leggi, bandendo il concorso per 800 assistenti giudiziari con gravi ed evidenti irregolarità ”: è quanto afferma il deputato di F.I., on. Basilio Catanoso.

“Basta leggere sommariamente sia il decreto che il bando, per accorgersi della violazione dei principi di pubblicità, trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa – sostiene l’on. Catanoso -.  Ad esempio, le modalità di svolgimento delle prove pre-selettive adottate, hanno consentito ai candidati più fortunati uno studio dettagliato della sola banca dati corretta che, in aggiunta ad un pregresso studio delle materie, ha consentito voti elevati in considerazione del fatto che la prova pre-selettiva si svolge su un calendario di circa tre settimane. La banca dati, infatti, è stata modificata ben due volte, così i candidati che hanno svolto i quiz per ultimi hanno avuto migliore sorte avendo potuto studiato sui quiz ‘corretti’ e per più giorni”.

Per l’on. Catanoso, inoltre, “occorre che il Ministro decreti un aumento dei posti messi a concorso da 800 ad almeno 1400 per formalizzare gli adempimenti successivi (aumento dei posti messi a concorso, aumento dei candidati ammessi alle prove scritte e aumento degli idonei non vincitori) e, conseguentemente, allarghi il numero dei candidati ammessi alla prova scritta a 5600 unità, aprendo anche all’esterno la procedura concorsuale, come è normalmente previsto in caso di pubblicazione di bandi pubblici”.

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