Lutto nel mondo letterario, scompare a 89 anni Senzio Mazza, voce potente di Sicilia

Lutto nel mondo letterario, scompare a 89 anni Senzio Mazza, voce potente di Sicilia

LINGUAGLOSSA – “Se uno comincia da omega dicono che non sa dove va e ripetono che trattasi di un senno squinternato. Di fatto mi credo poeta (e se non io, chi?) che non sa mettere parole+parole in fila, stili edulcorati e vaghe stranezze. Non mi rimane che partire da omega. Senza richiesta di indulgenze”. Senzio Mazza scriveva così nel risvoltino di copertina di “Infime dissonanze” edito da Le farfalle” nel 2013.

Etneo fino al midollo, a Linguaglossa da oltre cinquant’anni visse a Scandicci (FI), dove ha concluso la sua esistenza terrena dopo una lunga e dolorosa malattia. Laureato in Giurisprudenza. Svolse attività letteraria fin da giovanissimo. Ha scritto in italiano e in “lingua siciliana”. Per amore di quest’ultima collaborò alla formazione del Vocabolario Siciliano del Prof. Giorgio Piccitto dell’Università di Catania. Venne più volte invitato dal Consolato Italiano Generale di Ginevra alla Settimana della Lingua
Italiana nel mondo. Si occupò di critica d’Arte. Collaborò saltuariamente a riviste letterarie. Fece parte di Pianeta Poesia diretta da Franco Manescalchi di Firenze. È stato incluso nell’Antologia dei Poeti Toscani del ‘900. Nel corso della lunga attività letteraria ha ottenuto molti riconoscimenti e consensi critici.
Ha pubblicato diverse opere come Crusti di sali (Croste di sale). Le rosse stagioni ; Scagghi di sciara (Scaglie di lava); Anacasta -Ballata di li spiriti (Ballata degli spiriti); Genti di Lingua-rossa (Gente di Linguaglossa); L’ultima Via Crucis di Salvatore Incorpora; L’èbbichi di l’arma (Le epoche dell’anima); Ùmmiri e sònnira (Ombre e sogni); Pizzini d’amuri/Love notes.
Queste opere consultabili presso la Biblioteca Comunale di Linguaglossa, la Biblioteca Comunale di Scandicci, la Biblioteca Nazionale di Firenze e la Biblioteca Marucelliana di Firenze, già dal solo titolo fanno comprendere quanto viscerale fosse l’attaccamento alla Terra di Sicilia e alla lingua siciliana, che in Senzio trovava una espressione profonda e fondante così come avveniva nell’altro grande poeta linguaglossese, inventore di versi straordinari “u prufissuri” Santo Calì.
Senzio fu originale nel poetare. Non seguì alcuno stile o “moda letteraria”. La sua arte poetica si può innestare in post-ermetismo, fatto di una ricerca stilistica propria ed originale. Torna a sempre nella sua Linguaglossa, dove amava incontrare gli amici e conoscerne di nuovi, sempre aperto ai giovani, con i quali anche sui social, amava dibattere. Era un grandissimo amante dell’Etna della quale era veramente appassionato.
“…E tuttu speddi/ ‘llampanisci/ e mori…”
Sul profili Facebook i familiari scrivono: “Cari amici di Senzio, il babbo ci ha lasciati dopo lunga malattia e sofferenza. Intorno a noi si è creata una voragine.
Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini durante questo lungo anno di malattia. Vi comunichiamo che per volontà del babbo, i funerali si terranno in data da stabilire presso la Chiesa Madre di Linguaglossa. Seguirà una comunicazione nei prossimi mesi. A Firenze, la veglia funebre avrà luogo presso le Cappelle del Commiato dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli da oggi pomeriggio a lunediì sera.
Il profilo di Senzio resterà attivo affinchè tutti coloro che desiderino interagire con i suoi scritti possano continuare a far vivere la sua poesia, il suo pensiero e la sua memoria”.

Mario Pafumi

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