Perquisizioni nel Trapanese. Dove i Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani, coordinati dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Paolo Guido della Dda di Palermo, hanno effettuato perquisizioni nei confronti di 25 indagati ritenuti, a vario titolo, fiancheggiatori e favoreggiatori della latitanza di Matteo Messina Denaro.
I lampeggianti dei carabinieri, alle primi luci dell’alba, hanno illuminato a giorno le strade principali di Castelvetrano. Perquisizioni anche a Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Salemi, Santa Ninfa e Marsala.
Fermato un esponente di spicco di Cosa nostra di Mazara del Vallo, si tratta di Matteo Tamburello, ritenuto reggente della locale famiglia mafiosa. Indagato per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale. Al centro delle indagine ci sono i mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e di Castelvetrano nel cui alveo sono state documentate “qualificate interlocuzioni intrattenute da Tamburello con soggetti riconducibili al reggente del mandamento di Castelvetrano, Gaspare Como, cognato del latitante Matteo Messina Denaro”, arrestato sempre dal Ros lo scorso aprile nell’ambito della indagine ‘Anno zero’.
Le investigazioni sul clan mafioso mazarese hanno permesso di “individuare la fase riorganizzativa degli assetti di vertice, fornendo importanti elementi sulla sua collocazione baricentrica nelle relazioni criminali nella Sicilia occidentale”.