Mafia, confisca da 32 milioni al boss "Scarface"

Katya Maugeri

CATANIA – Un vastissimo patrimonio da 32 milioni di euro, riconducibile a William Alfonso Cerbo, attualmente ai domiciliari e imputato per associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta, è stato confiscato su provvedimento emesso dal tribunale di Catania, operazione alla ha collaborato anche personale del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata di Roma.

Cerbo è noto agli investigatori per la sua abitudine di emulare il personaggio del boss Tony Montana del film “Scarface”, tanto da essersi fatto costruire un trono con sopra riportate le sue iniziali, uguale a quello sul quale era solito sedersi nel film di Brian De Palma l’attore Al Pacino. Secondo l’accusa i proventi delle attività delittuose e delle bancarotte realizzate con metodo mafioso venivano inseriti nel circuito legale attraverso la creazione di una galassia di imprese commerciali, associazioni sportive dilettantistiche (a copertura di bische clandestine) e anche enti senza scopo di lucro. Inoltre, durante il dibattimento, Cerbo, non ha esitato a dichiarare pubblicamente il proprio rispetto per Sebastiano Mazzei, figlio del boss Santo ‘U carcagnusu’, reggente fino all’arresto nel 2016 della cosca catanese, storicamente legata ai corleonesi.

L’operazione Scarface

A Cerbo è stata notificata anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni: il presunto boss affiliato al clan Mazzei era stato arrestato dalla Guardia di finanza nell’aprile del 2014 con altre 15 persone nel corso dell’operazione denominata “Scarface”. Secondo l’accusa i proventi delle attività delittuose e delle bancarotte realizzate con metodo mafioso venivano inseriti nel circuito legale attraverso la creazione di una galassia di imprese commerciali, associazioni sportive dilettantistiche (a copertura di bische clandestine) e anche enti senza scopo di lucro. Ciò avveniva con la complicità di prestanome, familiari e conviventi.

Beni confiscati

Il provvedimento di confisca emesso interessa quote di otto società commerciali con sede a Roma, Catania, Bergamo, Aprilia, Comiso, Palmanova, Buccinasco e Castelfranco Veneto, già in amministrazione giudiziaria in quanto sottoposte a sequestro nel luglio 2016, e 28 beni immobili ubicati in diverse regioni d’Italia come: una villa su tre piani con annesso parco a Catania, 2 fabbricati commerciali a Ragusa, 24 appartamenti ad Anzio e un terreno di 15mila metri quadrati a Catania, in località Paradiso degli Aranci.

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