Mafia ed estorsione: imprenditore si rivolge al clan Ercolano per recuperare crediti

Katya Maugeri

CATANIA – Una agenzia di recupero crediti impeccabile. O quasi. Salvatore Sinatra, socio della ‘Sicilsole’ – operante nel settore dei trasporti – avrebbe costretto un suo cliente debitore a pagarlo attraverso le minacce della mafia, con il clan Ercolano, agendo così da società di recupero crediti. Sinatra, agli arresti domiciliari, secondo la Guardia di finanza, avrebbe fatto intervenire la cosca per esigere un credito di ventimila euro: il debitore è stato costretto a fare subito un bonifico di duemila euro.

Il boss Aldo Ercolano, il figlio del capomafia Sebastiano, deceduto, è stato indagato per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Nei suoi confronti, infatti, è stato emesso un’ordinanza cautelare dal Gip di Catania su richiesta della Dda della locale Procura. Il provvedimento gli è stato notificato nel carcere de L’Aquila dove è attualmente detenuto dal 14 giugno 2016 perché coinvolto nell’ambito dell’operazione “Brotherhood”, condotta dal nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, che ha portato alla luce i rapporti illeciti esistenti nel capoluogo etneo tra esponenti della massoneria, imprenditoria catanese ed appartenenti alla criminalità organizzata. E durante una perquisizione in casa del boss furono ritrovati dei ‘pizzini’ con annotati importi e nominativi di persone e aziende, nonché fotocopie di documentazione riferibili a “pratiche di recupero crediti” affidate a Aldo Ercolano.

Intercettazioni telefoniche e ambientali, l’analisi di documentazione bancaria hanno rafforzato le indagini fino a far emergere che alcuni dei documenti sequestrati rappresentavano somme che dovevano essere riscosse da parte degli esponenti apicali del clan per conto di un imprenditore che si era rivolto alla cosca per ottenere il recupero di debiti insoluti di un suo cliente commerciale. Intuizione investigativa che ha trovato riscontro anche nelle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Secondo l’accusa, Sinatra, grazie all’opera del clan era riuscito ad ottenere da un imprenditore suo cliente la forzata restituzione di crediti.

L’ordinanza è stata eseguita anche nei confronti dell’ex reggente della famiglia, Antonio Tomaselli e del suo ‘alter ego’ nel territorio di Scordia, Rocco Biancoviso, entrambi detenuti dal 2017.

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