Mafia, sequestrati beni per 300 mila euro al clan Cappello-Bonaccorsi

CATANIA – I beni sequestrati dalla Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, sono ritenuti riconducibili a Mario Carmelo Cambria, di 32 anni, indicato come esponente di spicco della criminalità etnea, in particolare della cosca Cappello-Bonaccorsi e figlio di Andrea, ritenuto organico al clan Cappello, nei confronti del quale già nell’ottobre 2017 la Dia di Catania aveva eseguito il sequestro di autoveicoli e somme di denaro per un valore di circa 200 mila euro.

Mario Carmelo Cambria, il 17 marzo del 2016 è stato tra i destinatari del provvedimento cautelare emesso dal Gip nell’ambito dell’operazione Family, della polizia, assieme al padre ad altri sette indagati accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nonché di traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver agevolato il clan mafioso etneo Cappello-Bonaccorsi. Dalle investigazioni condotte il Andrea Cambria, inoltre, emergeva come promotore dell’associazione criminale che trafficava in stupefacenti, dei quali si approvvigionava in Campania e Calabria. Gli accertamenti patrimoniali svolti dalla Dia, attenti e minuziosi nei confronti di Mario Carmelo Cambria ed estesi anche anche al suo nucleo familiare, hanno consentito non solo di pervenire ad una puntuale ricostruzione del suo profilo criminale, ma anche di accertare la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, in base all’attività svolta dallo stesso, e gli arricchimenti patrimoniali.

L’esito della complessa e articolata attività svolta è stato condiviso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, che ha emesso il provvedimento ablativo che interessa anche beni fittiziamente intestati alla moglie Antonella Ranno; in particolare, un’abitazione, un garage, un’autovettura e somme di denaro cointestate, per un valore complessivamente stimato in circa 300 mila di euro.

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