CATANIA – Elegante e misurato come sempre, ironico quanto basta, ha regalato due ore di poesia in musica al pubblico non giovanissimo – ma con non pochi giovani – del Teatro ABC di Catania. Un concerto atteso per Fabio Concato che nei suoi tour di musico ambulante non dimentica mai di approdare in Sicilia. Dopo Palermo, anche Catania ha registrato un’altra perfetta performance dell’artista davanti a un pubblico appassionato e preparato che più volte ha accompagnato in coro l’artista, con i suoi intramontabili successi, colonna sonora della vita di intere generazioni. “Una domenica bestiale”, successo giovanile, ma non certo l’unico, resiste all’usura del tempo, che anzi esalta la semplicità di tempi ormai lontani. “manca un po’ la musica, i testi, la melodia e l’armonia” sottolinea Concato in apertura, quasi a segnare un distacco tra le canzoni che diventeranno storia e altre canta-e-getta che caratterizzano questi anni, spesso dimenticate velocemente dalla sempre più consumistica industria della canzone.
“O bella bionda”, “Ti ricordo ancora”, “M’innamoro davvero”, “Il caffettino caldo” emanano in successione profumo di poesia ed emozioni. Concato, che ricorda le sue origini modicane, la bisnonna materna, conversa amabilmente con il pubblico, minaccia un dibattito a fine concerto, scherza sulla sua scarsa propensione alla televisione, ma i concerti li fa e di canzoni, in 45 anni di carriera, ne ha scritte 160. C’è tanto amore per la sua professione e per la famiglia ricordata nelle due canzoni dedicate alle figlie e al padre Gigi, punto di riferimento fin da bambino.
Senza particolari effetti speciali, qualche gioco di luci e un nebbiolina leggera, Fabio Concato, accompagnato dalla sua storica band, Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Gabriele Palazzi Rossi (batteria), Stefano Casali (basso) e Larry Tomassini (chitarre), ha dimostrato che per un bel concerto basta la buona musica.
Daniele Lo Porto
