Manager aziendali e Covid-19, nell'emergenza l'altra faccia della medaglia

Manager aziendali e Covid-19, nell'emergenza l'altra faccia della medaglia

Come l’emergenza Covid-19 cambierà schemi e modelli del management delle aziende? Continuano a chiederselo studentesse e studenti del corso Principi di Management impartito ad Economia Aziendale, la laurea triennale dell’Università degli Studi di Catania che fa parte dell’offerta didattica del Dipartimento di Economia e Impresa. Dopo i primi due articoli pubblicati ieri e l’altro ieri, oggi è il turno di Francesca Mangano e Flavia Munnia.

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“Manager vs Covid-19: l’altra faccia della medaglia”, di Francesca Mangano e Flavia Munnia

Siamo davvero così sicuri di poter sintetizzare l’attuale situazione globale con l’espressione “inaspettato cigno nero”? Non era, poi, così tanto inaspettato. Citiamo, a questo proposito, uno tra i più grandi manager dell’ultimo secolo: “non missili ma microbi, saranno questi ad uccidere milioni di persone” così Bill Gates ha aperto una conferenza in occasione di un Ted Talk nel 2015.

E adesso che il mondo intero si trova a fronteggiare questa emergenza, tutti siamo chiamati a modificare le nostre abitudini per superarla, adattandoci a una realtà nuova che richiede cambiamenti in tutti i settori e a tutti i livelli. In questo contesto si conferma cruciale il ruolo del manager.

È importante ricordare che una delle principali attività in cui si sostanziano le capacità di un buon manager è quella di innescare i cosiddetti processi di “problem solving”, ossia trovare, in modo efficiente ed efficace, una soluzione ai problemi, trasformandoli in nuove opportunità. Ed è qui che entra in gioco il ruolo decisionale del manager. Mintzberg ci ha parlato di una figura capace di “gestire la crisi quando subentra un unexpected event”, proprio come quello che stiamo attualmente vivendo.

Chester Barnard diceva: “il lavoro del manager non è quello dell’organizzazione, ma il lavoro specialistico che consiste nel mantenere operativa l’organizzazione”. È deducibile però, come, a tal fine, serva anzitutto la collaborazione e la comunicazione tra il manager e le “sue persone”: è in occasione di contingenze come questa che deve venire fuori la reattività di un leader.

È stato Henry Fayol il primo ad assegnare al manager tale compito: fungere da leader svolgendo attività di motivazione, di comunicazione, di incoraggiamento delle persone. Esattamente quello che serve per fronteggiare il mostro “Covid-19”. È, forse, proprio la motivazione dei dipendenti a giocare un ruolo cruciale: il manager, adesso, deve concentrarsi sul rapporto “uno a uno”, facilitando l’espressione delle capacità di ogni singola persona, “energizzandola” al fine di ottenere il massimo grado di impegno e comprensione. Con riferimento, invece, all’attività comunicativa, si presenta la necessità, in un momento come questo, di “forzare” lo smart-working, sfruttando tutti gli strumenti messi a nostra disposizione da una tecnologia che risulta molto più performante rispetto al passato.

A proposito di ciò, i dati correnti parlano chiaro: in Italia il cosiddetto “telelavoro” è stato adottato da quasi l’84% delle aziende presenti sul territorio, coinvolgendo anche chi non lo aveva mai fatto prima. Dunque, potremmo parlare di manager disposti ad una completa digitalizzazione del lavoro. Di leader che non smettano mai di vedere il bicchiere “mezzo pieno” rendendo lo smart-working, una volta superato questo momento di crisi, uno strumento che apra la strada ad una nuova work-life: il lavoro da casa. Questo nuovo approccio avrebbe senz’altro un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale. Come si può arrivare a realizzare ciò? Bisogna che si guardi “l’altra faccia della medaglia”, sfruttando la difficoltà presente per ottenere la soluzione futura.

Infine, degno di considerazione è senza dubbio l’atteggiamento di quei manager che, consapevoli della loro grande responsabilità sociale, hanno scelto, ove possibile, di convertire l’attività per contribuire attivamente a fronteggiare l’emergenza.

Per il resto, caro manager, confida nei sussidi del governo!

Immagine in copertina: credits

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