Le polemiche sulla fiction su Mario Francese
Nei giorni scorsi si è molto discusso sulle polemiche che hanno accompagnato la fiction su Mario Francese, “Delitto di mafia” trasmessa su Canale5, accusata di “falsa ricostruzione”. Claudio Fava, sceneggiatore della fiction, ha difeso la messa in onda: «Pretendere il diritto al silenzio, all’oblio, alla reticenza e alla menzogna sulla storia di un loro cronista ammazzato dalla mafia è assai triste». E oggi più che mai si ha la necessità di raccontarla la storia di Mario Francese e di tutti coloro che hanno creduto di poter estirpare quel male chiamato mafia usando la loro passione, la loro devozione e quella dignità che li rende uomini e non eroi.
“Francese, uno dei primi cronisti a essere assassinati nell’Isola – continua – nelle sue cronache faceva nomi e cognomi dei mafiosi, ma anche dei colletti bianchi che li proteggevano, dei loro ‘affari’, descrivendo tutta la rete di collusioni, corruzioni e interessi che ruotava intorno. Con la sua uccisione, Cosa nostra ha eliminato una delle menti più lucide del giornalismo siciliano, estraneo a qualsiasi condizionamento e capace di fornire all’opinione pubblica importanti strumenti di analisi sull’evoluzione del potere criminale alla fine degli anni Settanta”.
“Mario Francese, con il suo esempio, ci ha lasciato un messaggio chiaro, valido sempre e per il futuro: bisogna credere in ciò che si fa non rinunciando mai alla propria libertà”. Lo ha detto il vice sindaco, Francesco Italia, partecipando oggi (anche in rappresentanza del sindaco, Giancarlo Garozzo, impegnato a Roma) alla commemorazione del giornalista siracusano ucciso dalla mafia a Palermo 39 anni fa. La cerimonia si è svolta al giardino “Mario Francese”, nell’area dell’ex Casina Cuti, dove quest’anno l’Associazione siciliana della stampa ha fatto collocare una nuova iscrizione che si aggiunge alla lapide già esistente. La tabella è stata scoperta da due alunni della scuola media “Giuseppe Lombardo Radice”, che ha aderito alla manifestazione introdotta dal segretario provinciale dell’Assostampa, Prospero Dente. Poi gli interventi del segretario regionale dell’Assostampa, Alberto Cicero, del segretario dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Santo Gallo, del vice prefetto, Filippo Romano e del vice sindaco Italia. Presenti esponenti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, di Cgil, Cisl e Uil e don Aurelio Russo, giornalista e rettore della vicina basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.
“Un momento emozionante – ha aggiunto il vice sindaco Italia – che celebriamo in un luogo simbolico per Siracusa, a pochi passi del Teatro greco, al quale il Comune aderisce sempre con convinzione. Per quanto significativo l’esempio del giornalista siracusano, non possiamo dimenticare l’enorme tragedia che attraverso la sua famiglia, il segno profondo che la morte lasciò nella moglie e nei figli, in particolare in Giuseppe che fu l’artefice della ricerca della verità su quel delitto prima di togliersi la vita”.
Infine Italia si è rivolto ai bambini evidenziando il valore dei comportamenti quotidiani: “pensiamo che gli eroi facciano grandi cose ma la società, per funzionare bene, ha soprattutto bisogno di gesti normali. Per essere eroi – ha concluso – non occorrono superpoteri ma, come Mario Francese, bisogna compiere il proprio dovere ogni giorno”.