Caro Matteo, lo sai che la Buona scuola è...


 
 

Caro Matteo, devo ammettere che usare questo tono confidenziale con te, come si potrebbe fare per un amico o qualcuno che ti sta a cuore, mi risulta particolarmente forzato. Le parole sono importanti tanto quanto i fatti e lo sai bene tu, che di parole ne hai dette tante, ( di fatti un po’ meno), per questo motivo
“ Caro”, probabilmente, è l’ultimo aggettivo che mi sarebbe venuto in mente pensando alla tua persona, ma è così che si comincia una lettera e quindi non posso esimermi .
Tornando all’importanza delle parole, almeno su questo, io e te siamo d’accordo, da insegnante, non potrei dire altrimenti. Le parole veicolano pensieri, i pensieri si nutrono delle parole in un rapporto di continua interdipendenza, per cui non possono esistere le une senza gli altri.
Qualche giorno fa, leggevo qualcosa in merito ad una tua affermazione in cui commentavi l’operato del tuo governo :“Abbiamo sbagliato molte cose, per esempio la comunicazione sulla scuola perché se il 97% del personale ha partecipato allo sciopero generale , uno, qualche domandina se la deve fare “.
Quindi fammi capire, dopo due anni di tribolazioni di tutti i soggetti che per vario titolo fruiscono del sistema scuola, dagli alunni, in primis, ai docenti, alle famiglie, al personale ATA, dopo che i nostri tribunali sono stati sommersi da ricorsi di ogni genere, tu pensi che il problema sia stata esclusivamente la comunicazione e non i contenuti di questa riforma che chiamare “ Buona Scuola” dà una chiara idea di quanto sia grave il tuo negare l’evidenza? Nessun dubbio ti sfiora la mente? Nessun “mea culpa” ? Nessun esame critico su un arroccamento stupido e arrogante nelle proprie posizioni che è stato causa di una chiara incomunicabilità fra il tuo governo e tutti coloro che vivono la scuola e la portano avanti seppur con mille difficoltà ?
Allora, “Caro Renzi”, vorrei contraddirti e rassicurarti nello stesso tempo, poiché l’unica cosa che non avete sbagliato durante la vostra, seppur breve, esperienza di governo, è stata proprio la comunicazione!
Tu sei un vero asso nella comunicazione e se non fosse così non si spiegherebbe come mai milioni di persone, compresa la sottoscritta, hanno creduto che tu avresti potuto, davvero, rappresentare la svolta per questo paese.
Quando sei sceso in campo, preso dal sacro fuoco della “rottamazione”, la gente ha pensato che finalmente le cose sarebbero cambiate, poi invece, sappiamo tutti come sono andate a finire e delusione e rabbia hanno preso il posto della fiducia e della speranza.
Come insegnante precaria che da quasi un ventennio staziona nella graduatoria ad esaurimento della scuola dell’Infanzia, che vede la stabilizzazione come una sorta di miraggio, come testimone dello scempio che oramai, da tempo, si sta perpetrando ai danni della scuola pubblica, vivendo e subendo in prima persona le conseguenze si scelte dissennate , come cittadina italiana che quotidianamente si sente vittima di uno Stato che invece di tutelare i più deboli e le minoranze, si schiera dalla parte dei più forti, tutto questo ha fatto montare in me, tanta di quella rabbia che è servita da spinta propulsiva per cominciare ad interessarmi alle vicende politiche di questo paese, insomma, strano a dirsi, Renzi , una cosa buona l’hai fatta, hai risvegliato in me la coscienza civica che si era temporaneamente sopita.
Pertanto, paradossalmente, ringrazio te “ Caro Renzi ” e la tua indiscussa abilità dialettica tramite la quale riesci a raddrizzare sacchi vuoti, la tua incoerenza fra ciò che proclami e ciò che viviamo ogni giorno, la tua pressoché assenza di autocritica, ringrazio ancora la “spocchia “ che manifesti tutte le volte che sali in cattedra trattandoci come se non fossimo in grado di capire, poiché sono tutte queste cose e il risentimento chiaro per il tuo operato e ciò che rappresenti che hanno acceso in me la passione e mi hanno portato alla consapevolezza che nel mio piccolo qualcosa posso fare.
Posso denunciare soprusi, battermi per le mie idee e i miei diritti, lottare contro le ingiustizie. Insomma,
“Caro Renzi”, devo ringraziarti perché mi hai fatto uscire dall’immobilismo dell’indifferenza e della rassegnazione, quindi, fai attenzione, perché sarò pronta, per quel che mi è possibile, a dare il mio contributo e sarò anche fastidiosa, scommettiamo?
Ci vediamo alle prossime elezioni …

Onia Nicolosi, docente del Coordinamento GAE Infanzia Sicilia

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