Med Photo Fest, Frank Horvat: “Fotografare, non so fare altro”

CATANIA – Il fotografo di origini italiane ha inaugurato con “Il mio trittico”, la mostra allestita nelle Cucine del Monastero dei Benedettini di Catania, la decima edizione del Med Photo Fest dopo aver ricevuto il Premio Mediterraneum per la Fotografia d’Autore 2018 dalle mani di Vittorio Graziano, direttore artistico del festival e presidente dell’Associazione culturale Mediterraneum.

“Fotografare: non so fare altro”. Si schernisce così Frank Horvat mentre siede al centro dell’Auditorium “Giancarlo de Carlo” del Monastero dei Benedettini di Catania davanti ad una platea gremita e attenta che lo interroga nel giorno d’apertura del Med Photo Fest 2018. Si, perché a novantadue anni – “sono vecchio come il cucco” ricorda ironicamente – questo mostro sacro della fotografia mondiale ha ancora la voglia e l’energia di rispondere, di raccontare, di trasmettere la sua esperienza di uomo e di fotografo. Dopo i saluti di Masimo Gurciullo, fotografo dell’Associazione Mediterraneum, è stato Enzo Gabriele Leanza a tracciarne un denso profilo, ripercorrendo tutte le tappe di una carriera artistica straordinaria, condensata in tre parole-chiave: “eleganza, umanità, ironia”. Qualità che lo stesso Horvat nel corso del suo amichevole colloquio col pubblico ha pienamente confermato.

“Catania? E’ una città che mi piace davvero. Andrò in giro a scattare foto. Perché la fotografia – precisa poco dopo – è una forma di conoscenza: posso così catturare un aspetto dell’identità della città e in questo modo la riconosco. Allo stesso tempo, attraverso i miei scatti, agisce una sorta di riconoscenza reciproca.” Poi tutti alle Cucine dei Benedettini per ammirare i magnifici scatti del “Il mio trittico”. Si tratta di tre serie  di foto realizzate tra il 1976 e il 1986 (immagine in allegato: “New York, subway at rush hour”, 1982). “Solo più tardi ho cominciato a considerarle – ci ha spiegato lui – come un vero e proprio insieme. Ci sono voluti centinaia di rullini e solo in un secondo momento ho trovato in quelle foto una omogeneità nonostante sembrino essere state scattate da fotografi diversi. E forse è proprio questo l’aspetto più interessante!” Poi ha anche gettato uno sguardo sulla trasformazione digitale: “Il computer ha trasformato qualsiasi attività umana: gli ultimi a salire sul treno sono stati i fotografi, come a rimpiangere l’oscurità e l’odore del laboratorio. Ma non per me: a mio parere anzi la digitalizzazione è stata la liberazione da compiti ripetitivi e noiosi; lo svantaggio ovviamente è che la fotografia – apparentemente – è diventata così facile che la vera difficoltà oggi è quella di convincere la gente ad osservare le tue foto. Ma – conclude orgoglioso – è esattamente il tipo di sfida che ho scelto di  portare avanti col progetto An Eye on the Fingertips”.

Un pomeriggio dunque all’insegna della fotografia d’autore che però ha registrato l’assenza delle massime istituzioni culturali della città – dall’Assessorato alla Cultura all’Accademia di Belle Arti – le quali non hanno reputato alla loro altezza un personaggio della grandezza di Horvat.

La mostra rimarrà aperta fino al 20 maggio.

Il MED PHOTO FEST è un evento culturale dedicato all’arte fotografica. Nel giro pochi anni si è imposto all’attenzione degli esperti del settore, ritagliandosi un importante spazio, nel panorama nazionale dei festival e dei grandi eventi nazionali dedicati alla fotografia. Nel corso delle scorse edizioni il Med Photo Fest ha pure ottenuto il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e il Patrocinio dell’Assessorato del Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, oltre a quelli del Comune e della Città Metropolitana di Catania. Come sempre la kermesse  è arricchita da iniziative culturali curate e realizzate per l’occasione nonché da eventi collaterali: l’Incontro con un Maestro Fotografo di rilevanza internazionale con l’assegnazione dell’annuale.

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