Migranti, Carlotta Sami: "È necessario ristabilire un sistema di soccorso in mare coordinato dagli Stati membri dell'UE"

Migranti, Carlotta Sami: "È necessario ristabilire un sistema di soccorso in mare coordinato dagli Stati membri dell'UE"

“Parlo dal porto di Trapani, in Sicilia, dove oltre 450 persone, tra cui circa 180 bambini, stanno sbarcando dopo essere state salvate della nave della Ong Sea Watch”. Carlotta Sami, portavoce in Italia dell’Unhcr, nel corso di un briefing con la stampa in collegamento con il Palais des Nations di Ginevra, torna a sollecitare un sistema di ricerca e di soccorso in mare per i migranti coordinato dall’Ue.

“Dalle prime ore di sabato 1 maggio – spiega la rappresentante dell’Onu – sono sbarcate in Italia circa 1.500 persone soccorse dalla Guardia Costiera italiana e dalla Guardia di Finanza o da Ong internazionali nel Mediterraneo centrale. La maggior parte delle persone arrivate è partita dalla Libia a bordo di imbarcazioni fragili e non sicure e ha lanciato ripetute richieste di soccorso. Unhcr era presente agli sbarchi. Abbiamo notato un’alta presenza di bambini e ragazzi, molti dei quali non accompagnati”. La portavoce dell’Unhcr spiega che “mentre gli arrivi totali in Europa sono in calo dal 2015, gli ultimi sbarchi portano il numero di arrivi via mare in Italia nel 2021 a oltre 10.400, un aumento di oltre il 170 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020. Ma siamo anche profondamente preoccupati per il bilancio delle vittime: finora nel 2021 almeno 500 persone hanno perso la vita cercando di compiere la pericolosa traversata in mare lungo la rotta del Mediterraneo, rispetto alle 150 dello stesso periodo del 2020, un aumento di oltre il 200 per cento”.

“Questa tragica perdita di vite umane – conclude Sami – sottolinea ancora una volta la necessità di ristabilire un sistema di operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale coordinato dagli Stati membri dell’UE, poiché il deteriorarsi della situazione in Libia continuerà a costringere le persone a ricorrere a misure disperate per cercare sicurezza”.

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