Migranti, protesta a Cara Mineo: chiuso tratto Catania-Gela

 

CATANIA – Centinaia di migranti ospiti del Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo protestano, occupando la carreggiata, la strada statale 417, Catania-Gela, contro i taglio nei servizi all’interno della struttura. Tra loro ci sono anche circa 80 extracomunitari che hanno ottenuto il regolare permesso di soggiorno e dovrebbero lasciare il centro. Però, si rifiutano di andare via senza i soldi per il viaggio. La strada è chiusa al traffico. Altre decine di extracomunitari presidiano anche la vicina strada statale 385 che collega Catania e Palagonia.

Sulla protesta dei migranti ospiti del CARA di Mineo che in queste ore stanno bloccando la Catania-Gela e la Catania-Palagonia, interviene il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Cardillo: “Quanto sta accadendo in queste ore a Mineo è semplicemente vergognoso, per i disservizi che stanno subendo i tanti cittadini e produttori che giornalmente transitano da lì e per la manifesta ingratitudine di questi migranti che andrebbero immediatamente rispediti a casa loro. Tolleranza zero con chi da ospite dovrebbe avere rispetto del nostro territorio ed invece procura danni e disservizi”.

“Mai come stavolta spiace esclamare: lo avevamo detto! Da due mesi, infatti, la Uil con i 160 lavoratori licenziati dal  Centro di Accoglienza denuncia l’irrazionalitá di tagli e clamorose disfunzioni gestionali che già adesso stanno provocando gravissimi problemi sociali e di ordine pubblico”. Lo dichiarano la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, e il responsabile UilTemp per il territorio calatino, Danilo Parasole che annunciano “la dichiarazione di stato di agitazione a difesa dei lavoratori, degli ospiti del Cara e degli stessi cittadini del Calatino”. Quindi, aggiungono: “Ribadiamo che questa è una vertenza di rilievo nazionale. Non a caso abbiamo consegnato memorandum al vicepremier Luigi Di Maio e al sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, senza però ottenere finora alcuna risposta concreta. Anche le riunioni in Prefettura non hanno avuto esito, mentre restiamo in attesa di incontro con l’ente-gestore del Blocco Uno. I 160 licenziati assieme ai lavoratori riassunti, intanto, non hanno ancora percepito l’ultima mensilità mentre viene attualmente impiegato nel Cara personale  senza formazione nè visite mediche”.

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