Daniele Lo Porto
MISTERBIANCO – Dalla destra alla sinistra passando per il centro. In sedici anni di politica Carmelo Santapaola non si è posto problemi ideologici o di schieramento saltando con disinvoltura da uno schieramento all’altro con incarichi istituzionali, all’interno del Comune di Misterbianco, diversi: presidente del Consiglio, assessore, semplice consigliere. Un consenso di voti personale, quindi, diretto, non collegato alle segreterie dei partiti, che nella frazione di Monte Palma ha la sua roccaforte. La sua discesa in politica risale al 2002 quando viene eletto, consigliere più votato, con la lista di Alleanza nazionale. Gli toccherebbe un posto da assessore, ma forse per le perplessità del sindaco Ninella Caruso deve “accontentarsi” del ruolo di presidente del Consiglio comunale, che ricoprirà fino al 2007. Il vento autonomista comincia a spirare impetuoso anche sulla tradizionale cittadina comunista e al rinnovo della rappresentanza cittadina Carmelo Santapaola, vicino ad Angelo Lombardo, sceglie la colomba bianca e sarà assessore della prima sindacatura di Nino Di Guardo, fino al 2014 quando la sua posizione blanda contro la discarica di Motta S. Anastasia viene ritenuta incompatibile con la crociata decisa che, invece, porta avanti lo stesso Di Guardo. La folata autonomista perde forza e c’è già un nuovo leader emergente, Luca Sammartino, che raccoglie consensi e candidati e ottiene la fiducia di Santapaola che nelle scorse elezioni del 2017 agisce dietro le quinte: non è direttamente candidato, ma manovra la lista “Unione civica per Misterbianco Santapaola”. L’obiettivo è tornare a ricoprire il ruolo di assessore che, grazie all’intesa politica Sammartino-Di Guardo, sarà centrato. Con gli arresti domiciliari inevitabili le dimissioni e anche la sospensione dal servizio e dallo stipendio da Sac Service, addetto ai parcheggi.
“Carmelo Santapaola nei giorni scorsi mi aveva assicurato che era del tutto estraneo all’operazione delle forze dell’ordine. Prendo atto della tempestività delle sue dimissioni e spero che possa dimostrare la sua estraneità nelle sedi opportune”, ha dichiarato il sindaco Nino Di Guardo. “I fatti di oggi sono gravi e rendono ancor più chiaro quanto, nella politica a Misterbianco, serva l’immediato e radicale rinnovamento che invochiamo da tempo. Il fallimento di chi da anni guida e decide per questa città è sotto gli occhi di tutti”, ha replicato il consigliere di opposizione, già candidato sindaco, Marco Corsaro. La revoca delle delega di assessore era stata richiesta dalla deputata regionale del M5S Jose Marano, dal deputato nazionale Luciano Cantone e i consiglieri comunali Giuseppe Di Stefano e Valentina Puglisi. La maggioranza di centrosinistra che sostiene la giunta Di Guardo attualmente può contare su 18-19 consiglieri.
Dal Giornale di Sicilia