CATANIA – I migranti a bordo della nave Diciotti sbarcheranno tutti. L’annuncio a sorpresa, dopo il lungo braccio di ferro con l’Ue, arriva dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che però avverte: “La prossima nave può fare marcia indietro e tornare, mi possono indagare anche per questo ma il limite è stato raggiunto”. E chiede “di ridiscutere i miliardi che l’Italia manda a Bruxelles, è il momento di tagliare i finanziamenti a un ente inutile”.
Intanto, il ministro dell’Interno è stato indagato dalla Procura di Agrigento che ha trasmesso i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo. Con lui è stato indagato anche un capo di gabinetto. I reati contestati sono sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale.
“Indagano un ministro che difende i confini del Paese. È una vergogna ma non ci fermeranno”, ha affermato Salvini parlando dalla festa della Lega di Pinzolo. “Tale procedura – spiega la Procura – prevista e imposta dalla legge costituzionale del 1989, permetterà con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge di sottoporre a un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell’esercizio delle loro funzioni, uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati all’articolo 4 della norma costituzionale”. Ogni eventuale valutazione dovrà essere sottoposta all’autorizzazione della competente Camera.
La nave della Guardia costiera è ormeggiata al porto di Catania da cinque giorni. I migranti saranno portati in un centro a Messina, e poi cominceranno le operazioni di distribuzione che coinvolgeranno anche la Chiesa italiana oltre ad Albania e Irlanda.
Prima dell’annuncio di Salvini, l’ufficio di Sanità marittima di Catania aveva ordinato lo sbarco immediato di 11 donne e sei uomini, di cui due con sospetta tubercolosi. Delle undici eritree, quattro avevano però scelto di rimanere sull’imbarcazione con i propri familiari.
Sono state violentate in Libia le undici donne eritree segnalate per l’evacuazione medica. I medici hanno accertato i segni delle violenze subite nei centri dei trafficanti di esseri umani e disposto il ricovero delle vittime nell’ospedale Garibaldi di Catania. Dei sei uomini sbarcati, invece, due saranno ricoverati per una sospetta tubercolosi, gli altri per una polmonite.
La solita bordata partita ad hoc con tutte le giustificazioni di legge e costituzionali anch’esse adattate su misura, visto che c’e’ sempre l’interpretazione…