di Carlotta Costanzo
Dopo aver vissuto il boom economico nello scorso secolo, la Cina ha deciso di rafforzare in modo efficace la propria politica estera così da diventare la più grande importatrice, esportatrice, produttrice e consumatrice di diverse materie prime. In particolare, lo scopo cinese è sempre stato quello di costruire una rotta senza precedenti per investire e vendere nel continente europeo, il quale rappresenta la “regione commerciale” più ricca e larga del mondo. La sua economia avanzata, complessa, e votata all’importazione costituire il mercato libero più ampio del mondo. Tuttavia, se dal punto di vista economico, per il grande Paese orientale è semplice trattare con entità economiche più piccole, come l’UE, da quello politico, è difficile fare dei passi verso un continente che ha già affrontato regimi totalitari e che, dunque, non è disposto a cedere le libertà acquisite col tempo.
Pertanto, l’obiettivo di Xi Jinping per ora rimane quello economico, mettendo in atto un piano che punti alla tecnologia made in China e alla doppia circolazione, cioè al rafforzamento contemporaneo della domanda interna e delle partnership con Paesi terzi. Sul fronte della domanda interna, il coronavirus ha mostrato al governo cinese la necessità di “mettersi al sicuro” puntando a stimolare i redditi medi (riporta Money.it). Sul fronte esterno, invece, la Cina continua a guardare all’Europa come primo partner commerciale. Il Comprehensive Agreement on Investments UE-Cina, d’altronde, sembra confermare questa tendenza. Investimenti facilitati, sviluppo sostenibile e migliori condizioni di accesso ai rispettivi mercati sono i punti principali dell’accordo.
Eppure, dall’altra parte del globo, gli USA non rispondono bene alla scelta presa da Bruxelles, la quale potrebbe mettere in crisi l’intera agenda politica estera di Biden, vale a dire la creazione di una coalizione globale per frenare l’avanzata cinese. Quest’ultima, infatti, sembra ormai non avere più freni. Secondo il Centro di Ricerca per l’Economia e il Commercio del Regno Unito, riporta The Guardian, la Cina ha ben risposto agli effetti del Covid-19 (il suo PIL ha raggiunto il +4,9%) e potrebbe superare gli Stati Uniti diventando la più grande potenza economica mondiale già alla fine di questo decennio – cinque anni prima del previsto.
Di certo la retorica Trumpiana adottata negli ultimi anni contro la potenza asiatica non ha giocato a favore di Washington. Al contrario la Cina ha mantenuto la sua influenza sull’Asia (afferma ilPost) e l’Unione Europea non ha guardato di buon occhio le continue minacce dell’ex Presidente sui rapporti commerciali tra vecchio e nuovo continente occidentale.
Il motivo per il quale sia la Cina che gli USA puntano sull’Europa e il Mediterraneo risiede nel fatto che questi rappresentano delle zone strategiche per fare investimenti, non solo economici ma anche militari. In particolare, i maggiori destinatari degli investimenti cinesi in quest’area sono stati la Germania, l’Italia e la Francia. In questo “dialogo tripartito” tra UE, Cina e USA, il Dragone ha investito particolarmente nella creazione di infrastrutture lungo il Mediterraneo. Ed è nell’area mediterranea, inoltre, che la Cina sta cooperando per rafforzare la stabilità internazionale attraverso operazioni per il mantenimento della pace e della sicurezza. Alcuni studiosi ritengono che la presenza cinese nei porti mediterranei indichi la volontà di cedere alla Cina delle aree strategiche, che storicamente sono sempre appartenute alla Nato. Tali azioni non solo dimostrano che la Cina si stia muovendo nello scenario commerciale, ma anche in quello politico.
Ciononostante, il mondo cinese è pieno di contraddizioni. Le condizioni politiche e sociali della popolazione non sono incoraggianti. Una giornalista è stata arrestata per aver filmato e documentato lo scoppio dell’epidemia di Coronavirus, nei campi di detenzione cinesi le donne di etnia uigura vengono rese sterili contro la loro volontà per annullare progressivamente la minoranza musulmana, le libertà di Hong Kong sono sistematicamente ridotte e i cittadini sono continuamente soggetti a repressioni violente.
In 2028 China will be the new global economic power
After having witnessed the economic boom in the last century, China decided to strengthen effectively its foreign policy thus to become the biggest importer, exporter, producer and consumer of several raw materials. Mainly, Chinese aim has always been that of building an unprecedent route in order to invest and sell products in the European continent, which represents the biggest and largest “economic region” of the whole world. Its advanced, complex and import-hungry economies constitute the largest open market in the world. Nevertheless, if from the economic point of view, it is easy for the eastern Country to deal with smaller economic entities, such as the EU, from the political one, it is difficult to get closer to a continent which has already tackled totalitarian regimes and which, thereby, is not willing to give up those liberties acquired over time.
Therefore, Xi Jinping’s aim remains the economic one, putting in place a plan that bets on made in China technologies and the double flow, that is the simultaneous strengthening of the domestic demand and third-countries partnerships. On the internal demand side, the coronavirus has shown up to the Chinese government the necessity to “secure themselves” aiming at boosting average incomes (says Money.it). On the external side, instead, China continues to look at Europe as the first commercial partner. The Comprehensive Agreement on Investments EU-China, after all, seems to confirm this trend. Simplified investments, sustainable development and better conditions to enter both markets are the main points of the agreement. However, from the other side of the globe, the USA did not answered well to Brussels’s choice, which could put Biden’s entire foreign policy agenda at risk – this is the creation of a global coalition to stop Chinese advance. This latter, indeed, has no break. According to the British Centre for Research on Economics and Business, indicates The Guardian, China has answered well to the Covid-19 effects (its GDP reached +4,9%) and could overcome the United States thus becoming the biggest global economic power already at the end of this decade – five years sooner than expected.
Surely, Trump’s rhetoric against the Asian power used in the last years has not worked in favour of Washington. On the contrary, China has maintained its influence of Asia (says ilPost) and the European Union did not welcomed the ex-President’s several threats on the commercial relations between the old and the new western continent.
The reason why both China and the USA bet on Europe and the Mediterranean lays on the fact that these latter represent strategic areas for investments, not only economic but also military. Mainly, the biggest recipients of Chinese investments in this area have been Germany, Italy and France. In this “tripartite dialogue” between the EU, China and the USA, the big Dragon has highly invested in the creation of infrastructures across the Mediterranean. Yet it is in the Mediterranean area, moreover, that China is cooperating to enhance international stability through peacekeeping and security operations. Some analysts assume that Chinese presence in Mediterranean ports means giving to China the keys for fundamental strategic areas, which most belong to NATO. These actions not only show that China is moving in the economic scenario, but also in the political one.
Despite this, Chinese world is full of contradictions. People’s political and social conditions are not promising. A journalist has been arrested for having filmed and recorded the outbreak of the coronavirus epidemy, in Chinese detention camps uiguri women are sterilized against their will in order to progressively remove the Muslim minority, Hong Kong’s liberties are systemically reduced and citizens are continuously subject to violent repressions.