“Nel segno nuovo dell’Infigurazione“ di Gabriella Cremona

“Nel segno nuovo dell’Infigurazione“ di Gabriella Cremona

CATANIA – Dopo circa 15 anni di silenzio e 6 volumi di poesie (1984 /2007), pubblicate e recensite dalla critica internazionale, Gabriella Cremona, al centro, nella foto,  dedica alla sua Catania il nuovo libro , “Nel segno nuovo dell’infigurazione“ (Il Convivio editore 2022 ) presentandolo, in occasione dei suoi 70 anni, nel fascinoso palcoscenico del “Refettorio piccolo” delle Biblioteche riunite “Civica e Ursino Recupero”.

Accolta dalla direttrice dott.ssa Rita Carbonaro e presentata al pubblico da Dario Stazzone ,presidente della Società Dante Alighieri di Catania, la poetessa è stata al centro delle relazioni di Andrea Manganaro(Docente di Storia della Critica e Presidente nazionale degli Italianisti ADI-SD) e Novella Primo (docente di letteratura Università di Messina). Anna Aiello , regista lirica e attrice , ha dato voce al lungo testo poetico “Sicilia come Infigurazione”. Gabriella Cremona, ha iniziato il suo percorso poetico con l’intensità profonda di chi sa che la poesia “ è il risalire “ dell’Alba dal Tramonto “ ,stupore continuo, dono irrinunciabile che rivela l’invisibile sostanza del mondo.

Ed è un Dono questo nuovo libro della Cremona perché , nel saggio breve che compone la prima parte del volume , la poetessa regala ai lettori una vera “ dichiarazione di poetica “ divenendo madre dell’infigurazione ,di una nuova e assolutamente originale chiave di lettura della Poesia universale.

Novella Primo , nell’introduzione al nuovo libro della poetessa così scrive “ ..Ma cosa sono le infigurazioni ? Gabriella Cremona si avvale di questo neologismo ..per definire “ una figura dell’invisibile “ che si concretizza nella scrittura attraverso il confronto con un “ limite” che costituisce un’imprescindibile cornice verbale tale da consentire un “ attraversamento della soglia “ , per rendere visibile con le parole l’invisibile , sì da ritrovare“ frammenti dell’universale nel particolare “. Il paradigma infigurale della Cremona , dunque, è un’assoluta novità nel panorama poetico contemporaneo, un neologismo che illumina non soltanto trent’anni della sua poesia, ma è anche una nuova chiave di lettura applicabile, dalla critica letteraria, da Dante sino ai contemporanei. La seconda parte del volume appare come un ponte che la Cremona costruisce con tre noti poeti siciliani (a lei particolarmente cari ) Sebastiano Addamo , Fiore Torrisi , Angelo Scandurra e la Sicilia come “infigurazione“.

Questo lungo testo è un monologo che attanaglia il lettore, apre finestre di luce e mistero ,varca limiti e ricerca le tracce dell’invisibile nella Terra di Sicilia infigurata dall’ Etna, “da una criniera rossa/a taglio della luna“. Incontrare Gabriella Cremona, il suo sguardo innocente e illuminato, ci spinge a cercare quel varco, a sollevarci dal limite e precipitare in un “oltre“ che indica la strada per svelare ,con le parole di Dante “ciò che per l’universo si squaderna“.

Margherita Francalanza

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