Regione: l'Ars, la Finanziaria e la maggioranza che non c'è


 
 

PALERMO – È stata una giornata di paralisi all’Ars. Il Parlamento ha tentato di approvare almeno qualche articolo del cosiddetto «stralcio», cioè delle norme rimaste fuori, a dicembre, dall’esercizio provvisorio, ma anche stavolta è mancato il numero legale. Resta al palo, quindi, la norma che permetterebbe la chiusura dell’Eas e la cessione ai Comuni del servizio di distribuzione idrica. Decisiva la mancanza della maggioranza in aula. Sia Cateno De Luca che Vincenzo Figuccia (quest’ultimo dimessosi dopo pochi giorni da assessore, entrambi di centrodestra, ma assai critici con la Giunta regionale) sono intervenuti contro le  le norme in discussione. De Luca ha addirittura anticipato che non voterà il bilancio che Musumeci si appresta a presentare, dopo l’approvazione in Giunta. La Finanziaria, ha anticipato l’assessore all’Economia Geatano Armao e lo stesso presidente Musumeci nel corso della sua visita istituzionale al Comune di Catania, sarà snella. Le uniche riforme previste sono quella che chiude gli Iacp e dà vita a una nuova Agenzia per la casa e l’accorpamento di Irfis, Crias e Ircac, che avranno un unico consiglio di amministrazione e poi dei comitati amministrativi per i vari fondi gestiti. Ne verrà fuori un ente che amministrerà qualcosa come 400 milioni di fondi regionali.

“Mentre la Sicilia brucia perché esige risposte, il governo del presidente Musumeci e la sua maggioranza non esistono. Mancano le risposte da dare ai siciliani. Il voto che ha fatto andare sotto questa maggioranza pone chiaro un tema ai siciliani. Non c’è compattezza di maggioranza e non c’è compattezza di Governo. Non è possibile pensare che ci sia un assessore che tiene ostaggio per conto di altri, il presidente Musumeci. Chiedo che vengano create le condizioni per avere un chiaro dibattito, se c’è un timoniere al governo di questa barca o se la barca sta andando alla deriva”. A dichiararlo è la capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Zafarana nel corso della seduta d’aula che ha visto l’assenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Musumeci, da parte sua, ha dichiarato: “So di non avere una maggioranza in Parlamento, so di dovere affrontare mille insidie, ma nella mia vita privata sono stato abituato ad affrontare e superare le difficoltà”. Ed ha aggiunto: “Io voglio essere un presidente di transizione, un presidente che semina. Il mio auspicio è quello di lasciare una Regione con le ‘carte in regole’ come diceva Piersanti Mattarella, una regione ‘normale’, avviando finalmente la stagione delle riforme”.

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *