Saro Faraci
FLERI – La sintesi sta tutta in un post pubblicato l’altro ieri sulla pagina Facebook #rialzatifleri. «Cinque mesi fa alle 3.19 una terribile scossa ha bussato senza permesso e veementemente contro la porta di migliaia di case scuotendone pareti, muri e fondamenta. Cinque mesi dopo sono le persone che bussano educatamente alla porta delle istituzioni regionali e nazionali per sapere quando cesserà questo lungo stato di congelamento dell’emergenza». Il post è accompagnato dall’immagine dello sbarramento all’altezza del bivio di Fleri che vieta l’accesso alla centralissima via Vittorio Emanuele, l’arteria stradale più importante lungo la provinciale 8/IV, interdetta al traffico ormai dalla notte del 26 dicembre, quando appunto «terribile scossa ha bussato senza permesso e veementemente contro la porta di migliaia di case»
Sono trascorsi cinque mesi, ma la situazione è ancora critica per tutti, come ha precisato il dottor Salvatore Scalia, presidente del coordinamento dei comitati dei terremotati, intervenendo qualche giorno fa ad una seduta del Consiglio Comunale di Acireale e denunciando che, allo stato dei fatti, la gente rischia di rimanere fuori di casa per anni.
A Fleri gli effetti del terremoto si sono fatti sentire maggiormente. La chiusura della via Vittorio Emanuele, solo di recente riaperta al traffico in un tratto superiore, ha trasformato la frazione di Zafferana Etnea in un luogo fantasma. Ci sono case disabitate perché inagibili; altre pericolanti che aspettano di sapere se verranno demolite o messe in sicurezza; esercizi commerciali ed attività economiche che hanno abbassato le saracinesche.
Soltanto Alfio e Giovanni Messina, titolari del bar La Svolta, hanno deciso coraggiosamente di riaprire il loro esercizio commerciale alcuni giorni dopo il sisma per non far venir meno un servizio importante per tutto il territorio circostante. Ma la vita lavorativa è diventata dura anche per loro, perché a Fleri adesso ci sono pochi residenti e l’interdizione al traffico di via Vittorio Emanuele per lungo tempo ha scoraggiato molte persone dal transitare persino per la frazione di Zafferana. La farmacia della dottoressa Giusy Di Leo si è ricollocata da subito nella piazzetta antistante la Chiesa di Fleri, rinunciando gioco forza al suo habitat naturale da sempre posto proprio a metà della principale arteria stradale. Delle altre attività economiche non si sa più nulla, eppure erano pullulanti di clienti e avventori fino alla notte prima di Santo Stefano. Alcuni operatori non riapriranno mai più, hanno già fatto sapere. Altri, come Concetta Ferlito la titolare del negozio di generi alimentari, stanno facendo sforzi da gigante e grandi sacrifici per rialzare a breve le saracinesche. Qualsiasi attività economica, non soltanto a Fleri, si regge sulla logica differenziale di ricavi e costi, ma quando i primi mancano perché non c’è clientela e i secondi aumentano esponenzialmente per cause di forza maggiore, non si possono fare miracoli.
C’è una bella notizia, intanto. Riaprirà questo venerdì 31 maggio la storica macelleria Cavallaro, gestita da Giovanni e da sua figlia Chiara, posta all’inizio della via Vittorio Emanuele, nella piazza Belvedere. Dal 1929 un punto di riferimento per tantissimi clienti delle zone viciniori e soprattutto quelli provenienti da Catania, la macelleria ha subito forti danni dal sisma. Danni che non sono soltanto strutturali, perché quando il terremoto arriva violentemente dentro un esercizio commerciale spazza via in pochi secondi attrezzature, scorte di materie prime e di prodotti, provocando un mare di perdite. La famiglia Cavallaro ha subito come tanti forti danni, ha abbassato le saracinesche, ha comunicato con un’insegna “1929-26 Dicembre 2018 e adesso ripartiamo” (vedi foto in basso). Quell’adesso ha una data ben precisa, il 31 maggio, ma papà e figlia Cavallaro con un cartello posto bene in evidenza fuori dalla macelleria fanno sapere che non ci saranno festeggiamenti. E’ questione di rispetto e di solidarietà verso i commercianti e gli operatori della via Vittorio Emanuele. Quelli che hanno riaperto, che riapriranno fra poco, quelli che non riapriranno mai più. Fleri non sarà mai più come prima.
Una rivoluzione gentile però sta partendo proprio dagli operatori economici e dagli esercenti commerciali di Fleri. Invieranno a breve una lettera al neo Sindaco di Zafferana Etnea avv. Salvo Russo per chiedere la riapertura totale di via Vittorio Emanuele, un provvedimento indifferibile che diventa indispensabile a tutti per ritornare alla normalità. Riaprire al flusso veicolare la via Vittorio Emanuele fa bene a tutta la popolazione di Zafferana Etnea perché ripristina la viabilità lungo la principale arteria che attraversa quasi tutte le frazioni del paese. Fa bene agli ignari automobilisti provenienti da Catania che non saranno più costretti a fare un lungo periplo delle stradine circostanti, spesso smarrendo la retta via e facendo ritorno a casa senza aver raggiunto la destinazione etnea. Fa bene soprattutto a loro, ai residenti, anche quelli fuori casa attualmente, e agli operatori economici di Fleri che potranno guardare con minor inquietudine al loro futuro.
La lettera al Sindaco contiene altre richieste che man mano potranno essere soddisfatte se si definirà una volta per tutte l’iter della ricostruzione, che – come lamentano i Sindaci dei nove comuni colpiti dal sisma – sta diventando più farraginosa del previsto per via di ritardi, balbettamenti, incertezze e l’assenza di una chiara leadership all’interno degli uffici della Protezione Civile regionale. I commercianti di Fleri sono tra l’altro disponibili all’istituzione di un tavolo tecnico che, nell’ambito delle procedure connesse alla ricostruzione e alla definizione del PRG, si adoperi per ricercare le migliori soluzioni per la viabilità e la creazione di ulteriori aree di sosta in via Vittorio Emanuele.
Intanto, la rivoluzione gentile è partita. Di necessità i commercianti di Fleri hanno imparato a far virtù. A breve, con l’auspicabile supporto della neonata amministrazione comunale, si punta a rianimare la frazione con eventi ed iniziative che riportino la gente a Fleri. Potrebbe esserci presto una edizione del Mercato del Contadino di Coldiretti e per i mesi estivi ci si sta adoperando per organizzare manifestazioni gastronomiche, giochi e musica nelle aree di via Vittorio Emanuele alta e piazza Belvedere.
