CATANIA – Non è bastata l’allerta meteo per spaventare le precarie storiche della Gae Infanzia di Catania, Enna e Siracusa, che ancora una volta, si sono ritrovate, venerdì pomeriggio nella centralissima Piazza Università della città etnea, per manifestare la loro indignazione per la discriminazione della quale sono state oggetto dopo l’esclusione dal piano nazionale di reclutamento previsto dalla legge 107 e per anni di colpevole indifferenza perpetrata dallo Stato ai loro danni. Un raduno che, in contemporanea si è svolto anche in altre piazze d’Italia: Napoli, Foggia e Palermo. Un flash mob all’insegna dei contrasti fra il bianco delle maschere inespressive e impersonali indossate dalle manifestanti ed il nero della pietra lavica della piazza; fra il silenzio di un pomeriggio uggioso di novembre e il suono di un rullante, quasi a scandire la solennità di ogni testimonianza raccontata con emozione dalle partecipanti, all’interno di un grande cerchio. Inquietanti maschere bianche che hanno voluto simboleggiare anni di invisibilità per un governo che, ancora una volta, si prende gioco di migliaia di precarie, preannunciando, con la teatralità tipica dei grandi proclami, ben 2000 posti per il potenziamento nella scuola dell’infanzia; la cifra è da tenere in considerazione a livello nazionale, pertanto bastano due conti e presto fatto il risultato del magro bottino è evidente a tutti, infatti, all’inizio del prossimo anno scolastico saranno, all’incirca, solo 20 colleghe a provincia, a gioire per l’agognato ruolo. Ci chiediamo, dunque, il resto che fine farà? Continuerà a rimanere parcheggiata senza possibilità alcuna di stabilizzazione? Sarebbe un peccato farsi sfuggire l’occasione di ridare dignità ad una categoria d’insegnanti, ripetutamente calpestata. Ecco perché, il tentativo di venirci incontro da parte del governo, ha il sapore della beffa, lo abbiamo gridato più volte: “ Non vogliamo le briciole!”; chiediamo, invece, che siano trovati e messi a disposizione maggiori fondi per incrementare i 2000 posti che andranno inseriti nella legge di stabilità di prossima approvazione. L’appello va a tutte le forze politiche nazionali e all’ esecutivo affinché si possa arrivare ad una soluzione che metta fine al problema delle precarie storiche che stazionano, oramai da decenni, nella graduatoria ad esaurimento della scuola dell’infanzia.Onia Nicolosi, Coordinamento Gae Infanzia Catania ![]()
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