Nuovo sciopero Amt, Drago si dimette dal Cda. Codici: a pagare sono gli utenti

CATANIA – Nuovo sciopero, niente bus Amt a disposizione dei cittadini previsto venerdì 5 maggio dalle 10 alle 18 . I sindacati indipendenti Faisa-Cisal e Fast-Confsal hanno deciso di indire una giornata di sciopero, a seguito delle dimissioni dal consiglio di amministrazione del dirigente Domenico Drago.

“Speravamo ed auspicavamo che la presenza del Dott. Drago e dell’ Ing. Di Serio, in seno al Cda di Amt – scrivono le sigle sindacali – potesse tornare utile alle sorti del futuro aziendale, stante la notevole esperienza e la conoscenza del settore dei due componenti, maturata, in aziende consorelle alla partecipata del Comune. Deponevamo fiducia nella scelta operata da parte del socio unico di maggioranza, nell’aver designato i due qualificati consiglieri, tenuto conto peraltro che per quanto ci è dato sapere, pare che in uno dei Consigli di Amministrazione effettuati, siano state apportate le dovute modifiche allo ‘Statuto Societario’, sottoposto al vaglio dell’amministrazione comunale, in coerenza con i dettami previsti ,nel caso in specie, dalla legge Madia. Purtroppo, gli ultimi eventi che hanno portato alle dimissioni del Dott. Drago, non fanno altro che trascinare la società in un’ulteriore condizione di precarietà, atteso che l’azienda soffre di una gravissima crisi di liquidità, venutasi a determinare a causa della mancata erogazione dei crediti vantati soprattutto nei confronti del Comune”.

“Su questa vicenda rimaniamo negativamente colpiti dal silenzio del Sindaco che aveva assunto l’impegno di convocarci – continuano i sindacalisti Romualdo Moschella e Giovanni Lo Schiavo – a fronte di una situazione drammatica che la politica locale, miope ed assente, non solo non riesce a governare ma che conferma come essa sia supina e distante dai lavoratori dell’Amt e dai cittadini, ai quali, dovrebbe essere garantito il diritto alla mobilità. Tutto ciò, ci vede costretti ad effettuare un’altra battuta di sciopero di otto ore,- concludono i sindacati autonomi –  stabilita per venerdì 5 maggio 2017, dalle ore 10 alle ore 18, ed in contemporanea, sarà effettuato un corteo che avrà origine alle ore 11 da Via S. Euplio per arrivare davanti la Prefettura”.
“La situazione in cui ormai vige da tempo l’Amt di Catania è chiara a tutti – commenta il consigliere comunale Giuseppe Castiglione –  tranne che a questa amministrazione comunale che continua a non fare assolutamente nulla di fronte a proteste, scioperi e lamentale che coinvolgono centinaia di impiegati e decine di migliaia di pendolari. Fino a quando la città dovrà assistere a questo completo immobilismo da parte del Primo Cittadino? In qualità di Capo Gruppo di “Grande Catania” chiedo insieme ai sindacati di categoria, di fare definitivamente chiarezza su una questione che dura da troppo tempo. La defezione di Domenico Drago dal consiglio d’amministrazione della partecipata è la classica goccia che sta facendo traboccare il vaso. L’ultimo episodio – conclude il consigliere –  dopo una infinita sequenza di vicissitudini in cui spiccano pure le dimissioni dell’ex presidente La Rosa. Gli scioperi dei lavoratori si moltiplicano ed a pagare, oltre a loro, sono sempre i catanesi”.

 La situazione precaria in cui versa l’Azienda Municipale Trasporti sembra aggravarsi sempre più: la recentissima notizia delle dimissioni di Domenico Drago, dirigente da poco insediatosi al Consiglio d’amministrazione dell’azienda, ha generato ulteriori nubi sulla situazione dell’Amt.  Una crisi che ha iniziato a palesarsi agli occhi di tutti, cittadini e utenti che usufruiscono del servizio di trasporto, già dall’anno scorso: i clamorosi ritardi degli autobus, mezzi guasti che non potevano essere riparati o sostituti, diminuzione drastica delle vetture con conseguenti disagi per chi – per recarsi a scuola, all’università, al lavoro, o semplicemente per raggiungere le zone più centrali dalle periferie – usufruiva del servizio pagando regolari biglietti e abbonamenti, sono stati specialmente nel corso dell’ultimo anno alcuni dei sintomi di una situazione di evidente dissesto dell’azienda.

L’utenza da tempo ormai è costretta a patire i disagi causati da questa situazione: le lamentele e le segnalazioni di chi quotidianamente prende i mezzi pubblici per muoversi dalla periferia o all’interno della città si sono vistosamente moltiplicate nel corso dell’ultimo anno; vi è chi lamenta di essere costretto ad ore di attesa (dovute alla diminuzione delle vetture o alla soppressione delle linee), presso fermate spesso fatiscenti o poco segnalate; chi segnala invece l’eccessivo carico dei mezzi (e la pericolosità di viaggiare all’interno di un mezzo in cui la mole di persone trasportate rende difficile mantenere gli standard di sicurezza richiesti) che, come ci si può attendere visti i ritardi, raccolgono una quantità di gente che nel corso della giornata si è raccolta presso le fermate aspettando l’arrivo dell’autobus; chi ancora ha lamentato la frequenza con cui le vetture si guastano, lasciando sovente i passeggeri in zone poco collegate dalle varie linee, in attesa che l’azienda mandi una vettura sostitutiva.

L’idea tanto auspicata di lasciare a casa l’auto per spostarsi in città con i mezzi pubblici, attuando in questo modo un piano di circolazione sostenibile sia sul piano economico che sul piano ambientale, è certamente di difficile realizzazione con premesse del genere: tanti sono infatti i catanesi che, a fronte di ore di attesa e accumuli di ritardi, preferisce scendere in centro con i propri mezzi, auto o moto che siano, con gravi conseguenze sul traffico già congestionato della città che, per questa ragione si è guadagnata un posto abbastanza alto nella classifica delle città più invivibili.  Per chi, in particolare, fa il pendolare tra la periferia e il centro città, la situazione non è certamente sostenibile, e questa situazione di disagio dura da un po’, sebbene i vari tentativi di riprendere la situazione di dissesto finanziario siano stati molteplici mostrando in ogni caso con scarsi risultati.

“La situazione è ormai diventata insostenibile” ha dichiarato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente di CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia “Da tempo riceviamo continue segnalazioni da parte dei cittadini, sempre più esasperati dalla difficoltà, se non impossibilità, di muoversi all’interno dello spazio urbano attraverso i mezzi pubblici anche, e soprattutto, per necessità quotidiane quali recarsi a scuola o al lavoro nel qual caso i ritardi delle vetture vanno ad incidere ancor più pesantemente con conseguenze sul rendimento (scolastico o lavorativo che sia) del singolo. Chiediamo pertanto l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato a trovare una soluzione valida ai fini della ripresa dell’Azienda Municipale Trasporti, incaricata di erogare un servizio fondamentale per l’utente-consumatore che, se svolto come dovrebbe, comporterebbe per la città una serie di benefici quali traffico più snello, minori livelli di inquinamento, risparmi in termini economici, ecc. Il tracollo finanziario dell’azienda ha comportato conseguenze importanti che sono andate a gravare direttamente sui cittadini e non si può procrastinare oltre: una situazione che non può più essere sottovalutata e che va affrontata ponendosi innanzi lo scopo di trovare una soluzione efficace che abbia sempre innanzi il fine ultimo di fornire un servizio a misura del cittadino e delle sue esigenze quotidiane.”

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