Oda: la Guardia di finanza indaga sul buco da 50 milioni di euro


CATANIA – Ci occupiamo per la prima volta della vicenda ODA, che negli ultimi mesi ha riempito pagine di giornali e gettato nello sconforto 500 lavoratori e 1500 famiglie di utenti disabili. Parliamo del colosso ODA che dal 1962 ad oggi è la più grande realtà riabilitativa-assistenziale della Sicilia. Solo dalle convenzioni con l’ASP riceve oltre 20 milioni di euro l’anno. Si capisce come una simile realtà possa catturare gli interessi di molti. Nel 2013, con un debito di oltre 50 milioni di euro, con i lavoratori in rivolta, vari passaggi in prefettura, un’occupazione della Cattedrale di Catania, l’Arcivescovo, Mons. Gristina chiede aiuto al Vaticano. Dalla Santa Sede viene inviato un amministratore delegato, il dott. Alberto Marsella, che insieme ad altri 3 funzionari assume la governance della fondazione ODA. Contestualmente il Vescovo opera una serie di modifiche allo Statuto della Fondazione, rinunciando al potere di rimuovere i componenti del consiglio di amministrazione. A sorpresa il 6 marzo il Vescovo rimuove il CDA, inviato dalla Santa Sede, ignorando le limitazioni dello statuto e nominando Commissario straordinario il dott. Alfonso Landi, ex avvocato dell’ODA. Da quel giorno la vicenda è rimbalzata nelle aule dei tribunali, con sentenze e ricorsi che allo stato attuale vedono legittimato il Commissario Alfonso Landi. Sarebbe interessante capire come si costruisce un debito di oltre 50 milioni di euro.
Certo è che questo buco esisteva già all’arrivo del CDA rimosso, che i bilanci della fondazione sono richiedibili solo dalla Prefettura o dalla Magistratura. Ci chiediamo inoltre i revisori dei conti delle passate amministrazioni cosa hanno fatto? E il Vescovo come mai prima chiede aiuto per sanare la situazione economica disastrosa e poi rimuove improvvisamente un CDA che apparentemente stava lavorando per questo obiettivo? Da un anno e oltre i lavoratori avevano finalmente visto stabilizzare la situazione retributiva e lavoravano con una certa serenità. Viene da chiedersi: Cosa avrà fatto il CDA per essere stato rimosso con un colpo di mano? Avrò toccato qualcosa di intoccabile? Per intanto ci è pervenuta un’indiscrezione, stamattina, negli uffici della Fondazione sono arrivate varie auto della Guardia di Finanza, che, trattenutesi per varie ore, hanno portato via diversi documenti e computer. Occupandoci solo ora della vicenda non sappiamo dire di più. Ci ripromettiamo di approfondire la questione.

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