GIARRE – A seguito di un nuovo cedimento strutturale, che in questo episodio si è verificato all’interno di un piccolo locale tecnico del blocco operatorio dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro” di Giarre, locale in cui vengono custoditi strumenti medici, tra cui aspiratori dei gas anestetici, il “Comitato cittadino Giarre – Rivogliamo l’ospedale” ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica..
Nella notte del 24 agosto scorso, dal soffitto si sono improvvisamente staccate grosse lastre di intonaco, che hanno provocato anche il cedimento del controsoffitto. Frammenti di pignatte e calcinacci sono caduti sopra le apparecchiature, senza per fortuna colpire persone. Ad accorgersi del crollo sarebbero stati alcuni operatori sanitari, che hanno subito allertato la direzione sanitaria. Ad originare il cedimento secondo gli esperti sarebbero le infiltrazioni di acqua piovana causate dalla precarie condizioni strutturali della copertura del complesso ospedaliero, che attualmente ospita anche gli ambulatori del PTA e del PTE. Proprio le infiltrazioni già nel recente passato (nel 2014 analoghi fatti erano avvenuti in un locale riservato agli operatori del 118) avevano provocato analoghi fenomeni in altri spazi dell’ospedale.
L’Asp 3 di Catania ha fatto sapere che “l’attività sanitaria non è stata minimamente intaccata. È stata già avviata la procedura per programmare gli interventi necessari”. Sarebbero in programma dei sopralluoghi tecnici per la quantificazione dei danni. Durissimi i toni del Comitato, rappresentato da Angelo Larosa, nell’ennesimo esposto, che denuncia oltre il pessimo stato della struttura ospedaliera di via Forlanini, anche Giarre i rischi e la mancanza di sicurezza del personale che vi lavora. argomento sul quale all’indomani del crollo era intervenuta con una nota la Cgil, richiamando, “così come stabilito dal D.L.vo n°81/2008, il datore di lavoro ad effettuare la verifica urgente delle condizioni della sicurezza di tutti i locali dell’ospedale”.
Il Comitato cittadino Giarre – Vogliamo l’ospedale nell’esposto chiede al Procuratore generale di “disporre gli opportuni accertamenti, in ordine ai fatti narrati, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi, e, nel caso, individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti, non solo a cautela della pubblica incolumità, ma anche valutando il danno erariale per interventi non eseguiti in conformità di norme e regolamenti”. Angelo Larosa: “Con questo esposto intendiamo formulare denuncia querela nell’ipotesi in cui, dagli accertamenti eseguiti dalla competente autorità dovessero emergere fattispecie di reati per i quali la legge richiede la procedibilità a querela di parte.
Mario Pafumi