Ospedali, il "Vittorio Emanuele" nel far west


 
 

CATANIA – Sembra essersi calmata l’ondata di violenza palese ai danni di medici e paramedici negli ospedali cittadini, vittime soprattutto il personale in servizio nei pronto soccorso dove inefficienza e lunghe attese degli utenti, l’inciviltà sempre più dilagante sono sfociate in veri e propri raid punitivi. Ma, la situazione è ben ontana dalla normalità, anche se mancano casi eclatanti che riaccendono i riflettori e l’attenzione dei media e delle forze di polizia.
“Da mesi l’ospedale Vittorio Emanuele è scenario di incessanti raid notturni e diurni che si traducono in furti nei padiglioni del nosocomio e gravi danneggiamenti sulle vetture dei dipendenti, se non addirittura in aggressioni“. A lanciare l’allarme – dopo un periodo di apparente quiete – è il NurSind, Sindacato delle professioni infermieristiche.
“L’O.V.E. è un ospedale dove le regole sembrano non esistere più: è diventata terra di nessuno; un far west in piena regola – afferma Salvatore Vaccaro, segretario provinciale del NurSind -. Dover andare a lavoro, e vivere dalle 7 alle 10 ore con la paura che qualcuno possa irrompere in reparto, che possa danneggiare gravemente l’unico mezzo che permette di raggiungere l’ospedale, è inaccettabile”, dichiara il sindacalista.
“Registriamo segnalazioni di furti e danneggiamenti con regolare continuità – continua – e nonostante le continue segnalazioni alla Direzione, non sono state attivate soluzioni in grado di garantire la sicurezza all’interno del presidio”. Qualcuno dei dipendenti, vittima di furti, aveva anche azzardato l’idea di organizzare delle ronde notturne di sorveglianza, sottolinea il sindacato.
“La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti ma nessuno pone soluzioni per arginare il fenomeno che ha assunto proporzioni scandalose – aggiunge Vaccaro – A niente sono valsi i ripetuti appelli, i dipendenti sono rimasti inascoltati e soli”.

Secondo il NurSind il “Vittorio Emanuele” è l’ospedale più pericoloso della città, totalmente abbandonato in un’area a rischio del centro storico, anche per la sua stessa estensione: illuminazione scarsa e strade interne non proprio consone per un nosocomio che racchiude decenni e decenni di storia della sanità catanese. A ciò si aggiunge la pericolosità dei cancelli, che sarebbero aperti tutta la notte senza controllo. “Non si può andare avanti così, non si può continuare a tollerare che la sicurezza di un servizio essenziale per la popolazione sia incredibilmente trascurato dalle istituzioni – conclude Vaccaro – La Direzione non può ignorare una situazione che ha superato ogni limite, non può non curarsi della sicurezza dei propri dipendenti. La notte da queste parti non porta consiglio, porta danni”, conclude Vaccaro.
Il vecchio “Vittorio Emanuele” dovrebbe però essere dismesso nei prossimi anni e in città si ipotizza la sua riconversione anche a cittadella universitaria, ristrutturando al meglio edifici e spazi a verde.

Daniele Lo Porto da Giornale di Sicilia

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