Palermo, Omicidio Manzella: ucciso per un debito di droga. Fermato il presunto killer

PALERMO – Sono trascorse meno di due settimane dall’uccisione di Francesco Manzella, svolta nelle indagini sull’omicidio del pusher di 34 anni, assassinato lo scorso 17 marzo in via Gaetano Costa, a pochi metri dal carcere Pagliarelli di Palermo. La Polizia ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Pietro Seggio, 42 anni, palermitano. Il cadavere di Manzella fu trovato all’interno della sua auto in via Gaetano Costa, nei pressi del carcere Pagliarelli. La vittima, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e per spaccio di droga, avrebbe avuto un appuntamento con il suo assassino.

Secondo quanto si spiega le indagini della Squadra Mobile “hanno permesso di chiarire l’omicidio ed il movente dello stesso, generato da un debito maturato nei confronti della vittima, che ne pretendeva la restituzione”.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Manzella, era uno spacciatore che gestiva una sua rete di clienti. Ed è nella droga che le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, dal sostituto Giovanni Antoci e dal capo della Mobile Rodolfo Ruperti hanno rintracciato il movente dell’omicidio. L’assassino ha dimostrato di avere dimestichezza con le armi. Gli è bastato un solo colpo per uccidere Manzella che lo aspettava in via Gaetano Costa: un colpo preciso che ha raggiunto la vittima alla testa, mentre stava per scendere dalla sua macchina.

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