CATANIA – Quando da parte dell’Amt era stata annunciata la realizzazione di un parcheggio in via Plebiscito Legambiente Catania era intervenuta sulla stampa per esprimere disappunto. Non appartiene al novero delle migliori strategie di mobilità sostenibile attirare automobili al centro storico incentivandone il parcheggio. Appariva poi anomalo che fosse proprio L’Amt a favorire l’uso dell’auto in città in chiara e nefasta concorrenza allo stesso servizio di trasporto pubblico offerto dallo stesso ente gestore.
Tuttavia da parte di Legambiente, impegnata come è noto nel contrasto all’inquinamento acustico ed atmosferico prodotto dal traffico urbano, si era prospettato un correttivo che avrebbe potuto rendere “utile” il parcheggio ai fini di decongestionare l’area limitrofa e soprattutto la piazza Dante che, come è noto, ha sofferto in questi anni un carico eccessivo di automobili che ne hanno ridotto la giusta fruizione da parte di turisti e cittadini.
L’annuncio della realizzazione di una navetta/linea Amt, la “504M” che favorirà, attraverso la integrazione con la linea della Metropolitana, l’accesso a piazza Dante in modo “sostenibile” ci rende contenti.
Ci fa piacere innanzitutto che la strategia sia stata studiata con la partecipazione dei diversi attori chiamati in causa: Assessorato alla Mobilità ed al decoro urbano, Università, Corpo dei Vigili Urbani, oltre che la stessa Amt, (anche se mancavano proprio le associazioni ambientaliste che sono fra i migliori stakeholders nonchè ispiratori delle maggiori innovazioni sociali e di organizzazione urbana, anche a Catania e proprio in merito a questa problematica).
Ci fa piacere che si sia attuata la “intermodalità” ossia la integrazione fra mezzi di trasporto diversi: in questo caso tra la Metropolitana e i bus urbani. L’idea di prelevare l’utenza dell’Università dalla fermata della Metro più vicina è una scelta, a nostro parere, strategicamente valida.
E ci piace perché dà al cittadino la possibilità di adottare comportamenti virtuosi; pagare il parcheggio abusivo e usare l’auto in città a volte è quasi una scelta obbligata dalla mancanza di alternative. Il sistema ideato consente, invece, a chi si voglia muovere nell’ambito della legalità di farlo nella consapevolezza di contribuire con la propria condotta alla crescita di una città nella quale tutti possano realizzare il diritto ad un lavoro vero e correttamente retribuito.
Due soli appunti.
Nelle aree a verde di Piazza Dante dovrebbero essere realizzati dei paletti dissuasori o delle panchine o fioriere per impedire alle auto di parcheggiarvi sopra. Il biglietto integrato Amt/metropolitana dovrebbe essere unico.
La navetta Amt al prezzo del biglietto della Metropolitana potrebbe avere un effetto deflagrante sulla mobilità di Catania e sulla definitiva decongestione del centro storico. Potrebbe essere utilizzata non solo da studenti universitari ma anche insegnanti e studenti del Liceo Boggio Lera e del Liceo Spedalieri, utenti e personale dell’Ospedale Vittorio Emanuele, dell’Ospedale Santa Marta e dell’Ospedale Santo Bambino ecc…
L’Amt potrebbe trovare un accordo con l’Fce con condizioni diverse da quelle attuali che prevedono un biglietto integrato Metro/bus ad Euro 1,20. In una parola, se ancora si è in tempo per effettuare un correttivo al piano, si potrebbe prevedere (come già accade per gli studenti che devono raggiungere la cittadella universitaria) che si usufruisca della navetta con lo stesso biglietto della Metro al costo di 1 euro (o due euro per il giornaliero).
L’Amt non ci rimetterebbe perché la Fce potrebbe riconoscerle una partecipazione ai ricavi maggiori dati dall’enorme flusso di utenti che potrebbero trovare enormemente conveniente un servizio così congegnato. Probabilmente già nell’immediato potrebbe anche impennare il numero di abbonati mensili alla Metropolitana.
A pagare il costo di tutta l’operazione potrebbero essere poi anche gli automobilisti che decidano, nonostante tutto, di recarsi in auto nel cuore della città. Pagando il prezzo del parcheggio Plebiscito essi dovrebbero rendere possibile la gratuità del servizio navette (gestito fra l’altro dallo stesso ente gestore del parcheggio) ed effettuerebbero in tal modo una sorta di riparazione del danno sociale provocato dall’utilizzo dei loro mezzi inquinanti (il principio del “chi inquina paga” recepito dalle politiche ambientali comunitarie).
Il sistema, così congegnato, oltre che porsi in modo incisivo a tutela dell’ambiente applicherebbe anche un criterio di equità sociale.
Viola Sorbello, presidente Legambiente Catania