Piccole discariche crescono e la differenziata anche


 
 
 

CATANIA – La segnalazione è di qualche giorno fa: una micro discarica alla fine di via Vittorio Emanuele: rifiuti di ogni genere, anche ingombranti e pericolosi. Non è successo nulla, o meglio la discarica da micro sta diventando macro e non possiamo credere che nessuno, oltre a noi, non abbia segnalato la situazione di degrado al Comune di Catania. Vi proponiamo una immagine eloquente (dal profilo fb di Enrico Iachello) con la speranza che si intervenga e presto.

Quanto è visibile sotto gli occhi di tutti contrasta con le dichiarazioni di ottimismo dell’Amministrazione comunale che annuncia il raggiungimento dell’obiettivo “differenziata al 33%”, mentre l’emergenza rifiuti, in realtà, non riguarda solo Roma, ma anche Catania e in modo evidente.

Si metteranno al lavoro la prossima settimana, nell’area attualmente gestita da Ipi e Oikos, le ditte dell’Associazione temporanea d’impresa Senesi ed Ecocar, aggiudicatari della gara, per 106 giorni rinnovabili, che prevede il raggiungimento dell’obiettivo del 33% della raccolta Differenziata già nei primi tre mesi e, in caso di proroga, fino all’obiettivo di legge del 65%.
Lo ha reso noto l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata sottolineando come, alla luce di questi fatti, sia “Incomprensibile l’invito del vicepresidente del Consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono a rivedere l’appalto”.
Commentando poi i dati forniti al consigliere Arcidiacono dalla Direzione ecologia, D’Agata ha sottolineato come  la Oikos abbia fatto registrare un calo che ha comportato una riduzione complessiva della Differenziata compensata in parte, nell’area gestita dal Comune di Catania, dall’apprezzabile incremento di ben oltre due punti percentuali (dal 6,11 di gennaio all’8,88 di marzo). Certo, si tratta ancora di cifre basse, ma va considerato che sono diluite nell’intera area comunale che comprende anche villaggi a mare, zona industriale e Plaia, dove la Differenziata non è ancora partita”.
Per combattere poi l’impennata dei rifiuti indifferenziati – undici milioni di chili in più nel mese di marzo, in curiosa coincidenza con l’avvio della Differenziata ad Acicastello, ma ovviamente riferito a tutta la zona pedemontana dell‘Etna – l’Amministrazione sta lavorando ormai da settimane.
“Quello del pendolarismo – ha spiegato l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata – è uno dei problemi più gravi: soltanto nell’ultimo mese hanno superato il centinaio le salate multe, che si aggirano intorno ai cento euro, che la Polizia municipale ha elevato a coloro i quali, cittadini di altri Comuni, sono stati sorpresi a scaricare immondizia a Catania. Negli ultimi tempi sono state create numerose micro discariche che potremo combattere con telecamere mobili capaci di registrare il numero di targa delle auto di chi sporca il nostro territorio causandoci disagi e anche un considerevole danno economico perché smaltire certi rifiuti è molto costoso”. L’Amministrazione ha inoltre intensificato i controlli per verificare il rispetto da parte degli utenti del calendario fissato per la raccolta dei rifiuti Differenziati.

“Le accuse della Dusty al Comune riguardo alla gara-ponte sui rifiuti sono assolutamente prive di fondamento, anche perché la procedura è stata disposta su ordinanza del Tar e i documenti di gara ricalcano quelli dell’attuale gestione con adeguamenti alle nuove norme e obiettivi di raccolta differenziata più alti”.
Lo ha detto Leonardo Musumeci, Direttore dell’Ecologia del Comune di Catania, in risposta all’ultima nota diffusa alla stampa dalla Dusty a proposito della gara-ponte avviata in attesa del bando di gara per l’aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti sull’intero territorio comunale per sette anni.
“L’azienda – ha aggiunto Musumeci – sostiene che il comportamento del Comune non sarebbe stato ‘consono’, ponendo domande su questioni tecniche che avrebbe dovuto, semmai, presentare in fase di gara. La Direzione, peraltro, ha già fornito alla Dusty tutte le opportune spiegazioni in risposta a una precedente nota dell’azienda, anche questa diffusa alla stampa. Adesso vengono richiesti ulteriori dettagli  legati prevalentemente alla conduzione dell’appalto. Peraltro tutti gli atti relativi alla gara sono stati pubblicati e dunque alla procedura è stata garantita la massima trasparenza”.
“In ogni caso – ha concluso il Direttore dell’Ecologia – non si riesce a comprendere come mai un’azienda che ha deciso di non prendere parte a una gara e non ha neanche chiesto nei tempi previsti chiarimenti in merito alle voci di costo, lo faccia dopo che l’appalto è stato aggiudicato, ovviamente con importo al ribasso”.

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